Sotto un mormorio prodigioso,
scivoli sull’acqua,
che unisce e divide il mare
sconvolgendo le fantasie
di chi ti segue con lo sguardo
che vibrano al vibrare di te,
luminoso nel sole.
Dalla tua tavola, tenere danze
per piegarti silenzioso all’onda
dove ti perdi
tra le ali di una meraviglia
allontanandoti
per lasciarci spettatori,
all’ombra dei tuoi solchi invisibili.
Stridi, graffiato di solitudine
e ti volgi ai nostri occhi, muto,
tra lo stupore del respiro,
diffondendo un’attesa nel cuore
al limite di una realtà.
Una realtà
che prende forma in te
e muore in pochi istanti.
Mauro Ruzzu
9 marzo 2019