Con un sorriso beffardo
ti hanno strappato alla vita,
un respiro affannoso in pochi attimi
e nessuno era lì per aiutarti.
Tu sei colei che si pettinava
i lunghi capelli biondi, ogni mattina,
colei che mormorava memorie fugaci,
tenere canzoni di solitudine
per la tragedia di una città
sola, vuota e spenta.
Il mondo ora si lamenta
ma è un’ombra maledetta
la sua immagine senza di te,
un lungo giorno interminabile,
che si specchia timido, furtivo,
con il timore su di noi che restiamo,
cercando invano, lontano
le tue semplici gesta.
Mauro Ruzzu
31 gennaio 2019