Territorio maceratese “Dal trattato di Tolentino al regno d’Italia”

Il libro di cui trattiamo questa volta è uscito da qualche mese e, giustamente, venne presentato a Tolentino dai due autori: Simonetta Torresi, scrittrice storica ed Enzo Fusari, architetto appassionato di mappe antiche. Fu una serata interessante, sia per le notizie fornite che per il successivo dibattito. Già dal titolo il volume vede determinato il suo contenuto, ne restringe l’arco temporale: “Dal trattato di Tolentino al regno d’Italia”, un periodo cruciale per la storia della penisola italiana che vede protagonista un territorio, quello maceratese, e segnatamente due città, Tolentino e Macerata. Di mezzo c’è il potere temporale del papato, che si estende su territori troppo centrali e storicamente importanti per non fare gola ad altri. La centralità è evidente, incuneati come sono nel mezzo dell’Italia dividono il nord del paese dal sud e chi vuole tutto ha nel papato un bell’incomodo da dover spazzare via per poi inglobare l’intero territorio. L’importanza storica, specialmente uscendo dai canoni ufficiali che raccontano ciò che si vede e non ciò che è stato nascosto (è la solita modalità dei vincitori che tendono a far scomparire i perdenti cancellandone la memoria nelle opere, negli scritti, nelle tradizioni e oltre), si evidenzia nel poderoso volume precedentemente scritto dalla Torresi “II + II”, scomodo, contestato ma al quale si affiancano le ricerche, altrettanto scomode, di altri studiosi, come i lettori de La rucola ben sanno. La discesa di Napoleone Bonaparte in Italia dette una forte indicazione sulla importanza di Macerata, non fu per caso che prese dimora a Palazzo Torri, in una città che a prima vista potrebbe sembrare territorialmente decentrata ma il cui potere politico era sempre stato molto forte (capitale della marca di Ancona per non dire dei secoli precedenti) e non fu per caso che il trattato di pace, che aprì la strada alla epopea napoleonica in Europa, tra il Bonaparte e i rappresentanti del Papa Pio VI avvenne a  Tolentino. Bella la immagine scelta per la copertina del libro: i messi papali consegnano le “prede” ufficiali (quelle non ufficiali i francesi le razziavano strada facendo…): 100 opere d’arte e 500 manoscritti antichi riguardanti la storia millenaria di un territorio e delle famiglie che la determinarono. Andando per sommi capi ci sono in dettaglio le società segrete, la massoneria nelle sue varie sfaccettature, la battaglia di Tolentino che segnò la fine di una epoca, la restaurazione del potere pontificio, i moti carbonari preludio alla unificazione d’Italia sotto i Savoia che, per mano del Commissario Valerio, una delle prime situazioni che vollero risolvere fu la dismissione del potere di Macerata dirottandolo verso Ancona e da allora la già capitale della Marca, depotenziata, ha navigato in modo piuttosto anonimo, forse sottotraccia. Il libro è decisamente importante per la comprensione degli avvenimenti ed è supportato dalle immagini delle cartine topografiche che accompagnano i testi, mappe rare e preziose, nonché da documenti ufficiali integrali, sempre attinenti e riguardanti decreti, avvisi, censimenti. Insomma una ricerca a tutto campo, minuziosa, arricchita anche da notizie curiose. Un volume che non può mancare nella libreria di chi vuol comprendere appieno la storia.

Fernando Pallocchini

6 gennaio 2018

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