La montagna attende lo sviluppo e gli investimenti promessi

Non voglio sottolineare l’inquinamento delle acque per i terremotati del capoluogo Castelsantangelo sul Nera, ma intendo soffermarmi sulla realizzazione dell’acquedotto del Nera, cominciato nel 1978  con la captazione delle acque a San Chiodo, sempre di proprietà del Comune di Castelsantangelo sul Nera, e che vede lo scontro (non credo sia giusto ricorrere alla Magistratura) con chi vorrebbe aumentare la captazione delle acque (Ato) dell’Acquedotto del Nera a 550 litri al secondo rispetto al prelievo attuale che è di 200 litri.

 

Ci fu scambio politico?

L’acqua è un bene preziosissimo che aumenta ogni giorno il proprio valore, ma non so se il Comune (Castelsantangelo sul  Nera) di prima captazione abbia realizzato uno scambio politico (gratuito o meno) per “donare” l’acqua della montagna e dei suoi residenti. Dal 1968 (40 anni sono tanti: direi troppi), data dell’inizio dei lavori dell’Acquedotto del Nera, gli “investimenti” o spese sono stati ragguardevoli per migliorare le acque e rispondere alle necessità delle valli maceratesi fino ad Ancona. Dal momento che è entrato in vigore l’acquedotto i costi dell’Ato 3, che ne gestisce il flusso (ha una dispersione sull’intera rete del 33%), sono più alti della media nazionale. È ovvio che per motivi obiettivi (piccola densità di popolazione, chilometraggio di rete più ampio) le nostre zone pagano o pagheranno di più l’acqua, anche perché non si tiene conto del terremoto, dell’ulteriore spopolamento, del mancato adeguamento economico con i territori  ricchi  della  nostra Regione, dei costi maggiori che debbono sostenere i residenti in montagna…

 

Appello ai politici romani

Spero che i dirigenti politici romani e non solo, non pensino che presto le nostre valli torneranno alla normalità. La montagna ha bisogno di solidarietà, del riequilibrio promesso, di incentivi, di investimenti, per poter camminare da sola, i suoi residenti non devono essere considerati cittadini di seconda serie. Spero che gli abitanti della montagna non si sentano rassegnati, ma solo discriminati! Abbiamo portato l’esempio dell’acquedotto del Nera, perché il concetto di ritorno alla normalità del territorio terremotato prenda piede. Non ci si deve dimenticare – come è sempre stata la norma – del terremoto, della montagna, in quanto per le poche persone che vi risiedono (molte meno dopo le scosse) sono zone politicamente di scarsa rilevanza e si preferisce occuparsi dell’emergenza dei grandi agglomerati urbani. Non lasciamo permettere che, nonostante le promesse, il disagio, la solitudine, la distruzione di un territorio (che investe più Regioni) cadano nel dimenticatoio. Siamo ancora convinti , a due anni dal terremoto, che ci sia bisogno di una legislazione nuova e appropriata, di una necessaria scossa centrale, di interventi eccezionali a livello nazionale per dar nuova vita e crescita alle nostre zone.

 

L’emergenza non si supera con le parole

Con le sole parole non si supera una emergenza che purtroppo è ancora tale. La questione dello sviluppo della montagna, in modo particolare dopo il terremoto è prettamente politica e va affrontata, a meno che non si voglia continuare una campagna elettorale che ha poco a che fare con i problemi veri della gente. Non so se si parla ancora di unificare i Comuni dell’Alto Nera o parte di essi, perché diventerebbe una diminuzione dei servizi ai cittadini e l’unione di più povertà. La proposta formulata da tempo è quella di creare un comprensorio, fermi restando i servizi essenziali per i residenti, tra Alto Nera, Preci, Norcia, Castelluccio, prefigurando la macroregione; oppure, se si volesse rimanere nelle Marche, sarebbe opportuno federare i Comuni del Nera con Camerino, città servizio (trasporti, sanità, ospedale, università, scuole superiori) dell’intero comprensorio, anche per rendere più forte e non solo per il terremoto, la voce della montagna. Tra tutte queste nubi è spuntata un speranza, quella della importante partecipazione (non è fondamentale chi ha vinto o chi ha perso) al rinnovo dell’organismo della ProLoco di Castelsantangelo sul Nera: noi ci siamo!

Giulio Lattanzi

19 dicembre 2018

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