“Popolo coglione”, è questo quel
che pensa ogni gran bugiòne
“Pijamocela ‘n bo’ a rride…”. Solo questo può essere il pensiero di chi non pensa di essere un “coglione” quando si trova di fronte al più pavido infantilismo. La rucola era presente quando, pochi mesi fa, pressato dalle richieste di avere lumi sul bilancio dello Sferisterio, il Primo Cittadino si presentò in Consiglio comunale munito, invece di una cartella con i fogli di un bilancio provvisorio, di un semplice fogliettino con su appuntata una cifra: 360.000 euro, il passivo stimato per la stagione lirica 2011.
Una questione di segni… più o meno…
Lesse la cifra a chiara voce e tutti sentirono. A onor del vero in molti rimanemmo perplessi, non tanto per il misero foglietto, stitico nella forma e nei contenuti, quanto per aver saputo da persone interne all’Associazione Sferisterio che il passivo era una cifra stimata tra i 500mila e il milione di euro. Naturalmente erano solo voci. Oggi, finalmente, sappiamo la verità: ma che passivo, si erano sbagliati e danzano così tutti felici! Qualcuno aveva erroneamente messo il segno meno invece che il segno più sullo stitico fogliettino per cui oggi quel passivo è divenuto un attivo di 350mila euro! “Maledetti coglionazzi di maceratesi! – ha pensato qualcuno sventolando la cifra – vedete di cosa siamo stati capaci nonostante la pioggia che ha mandato buca una serata, nonostante abbiamo avuto un ulteriore forte calo di presenze, nonostante tutta la jella che ci avete tirato addosso? Niente perdita, solo guadagno!”
Lordo non è netto
Però… c’è sempre un però da qualche parte a rovinare la festa. Il però sta in una parolina, piccola piccola, di appena 5 lettere: “lordo”. Lordo fa rima con tordo, e pure con balordo. Lordo significa che non è netto, e pure sporco, uno che si è lordato le mani se le è sporcate in modo schifoso, per non dire della lingua quando la bocca profferisce bugie o sconcezze. Siamo arrivati alla presa per il culo nel modo più infantile che, se da un lato genera compassione (più de quesso non arza…), da un altro punto di vista fa pensare: “A chi abbiamo affidato la gestione della città?”
Parole in declino
Ci vuole solo un po’ di coraggio a dire la verità, ad affrontare le cose come sono nella loro realtà. La verità paga sempre, come la sincerità. Un atto di onore e di coraggio verso se stessi e verso chi ha affidato un incarico: lealtà. Ma queste sono parole desuete. Verità, coraggio, sincerità, lealtà, onore: roba vecchia. Oggi è di moda solo l’imbroglio e addirittura siamo al paradosso che per chi lo ha inventato l’imbroglio diventa una ragion di essere, diventa una verità che, però, non trova mai riscontro nella realtà oggettiva dei fatti. Lo Sferisterio ha generato un forte passivo in virtù di alcune voci mancanti: ratei (cifre pesanti), tasse (cifre pesanti), ammortamenti (cifre pesanti). Chi volete portare in giro? A che serve? Perché tutte queste “bugie”, questi infantili sofismi amministrativi? Affrontare la realtà, sempre. E se ci fosse, da parte di qualsiasi persona a ogni livello, manifesta incapacità gestionale e organizzativa… semplicemente “via!”, da solo, con un atto di coraggio. Manifesterà capacità in altre incombenze. Non trattiamo della gestione di un’azienda privata dove, coscienza permettendo, il capo può fare ciò che vuole ma di soldi pubblici: denaro tolto alle famiglie per il bene comune, non per il bene di pochi “eletti” come stiamo osservando accadere ogni giorno e a ogni livello.
Fernando Pallocchini