A Perugia in mostra 240 scatti del maceratese Carlo Balelli

Perugia, 22 novembre 2018 – La Prima Guerra Mondiale vista attraverso l’obiettivo di Carlo Balelli, fotografo professionista marchigiano impegnato in prima linea sul fronte, nelle squadre fotografiche dell’esercito.

Venerdì 23 novembre, alle 12.00, a Palazzo Lippi Alessandri (Corso Vannucci, 39 – Perugia) si tiene la conferenza stampa di presentazione del percorso espositivo “Obiettivo sul fronte. La Grande Guerra nella fotografia di Carlo Balelli” allestito dal Centro Studi Carlo Balelli e dalla Fondazione CariPerugia Arte. Nel pomeriggio, alle 17.30, seguirà l’inaugurazione ufficiale della mostra alla presenza: del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Giampiero Bianconi; del Presidente della Fondazione CariPerugia Arte Giuseppe Depretis; dei curatori del progetto espositivo Giuseppe Trivellini ed Emanuela Balelli, figlia di Carlo Balelli e Presidente del Centro Studi Balelli; di Giovanna Pernisco Balelli, moglie del fotografo.

 

In mostra 240 foto di Balelli 

Il progetto espositivo, che resterà aperto fino al 31 marzo 2019, comprende 240 foto scattate dal reporter marchigiano durante gli anni della guerra, ma anche oggetti, divise e molti altri materiali che documentano gli eventi della prima Guerra Mondiale, grazie alla collaborazione dell’Università degli studi di Perugia, dell’Isuc Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, del Museo Civico di Lugnano in Teverina e dell’Anmig Umbria, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra.

 

I reportage di Balelli un unicum nazionale

Impegnato prima a Montemario nella sezione dirigibilisti specializzata nella fotogrammetria, poi nella zona dell’Isonzo e poi ancora sul fronte Dolomitico, Carlo Balelli ha catturato i momenti e i temi più importanti del conflitto a partire dal 1914 e fino al 1919, a guerra conclusa, fotografando i paesaggi e le montagne, le trincee e i bombardamenti, gli armamenti e le forme di cameratismo tra soldati, la dimensione quotidiana dei soldati e il rapporto con le popolazioni locali, soprattutto donne e bambini. Si tratta senza dubbio di un unicum in ambito nazionale che, oltre a costituire un importante documento storico per la costante presenza sul fronte di Carlo Balelli, rappresenta anche un corpus di significativo valore artistico.

22 novembre 2018

 

A 2 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti