A caccia come in guerra: 114 vittime tra cacciatori e non

Dal 1° al 30 settembre di questo anno, i morti da armi da caccia sono stati 4 e i feriti 13 (dati Associazione vittime della caccia). Il dato complessivo della scorsa stagione – dichiara la Sen. M5S Donatella Agostinelli – è stato un vero e proprio bollettino di guerra: 114 vittime, tra cacciatori (80, di cui20 morti e 60 feriti) e non cacciatori (34, di cui 10 morti e 24 feriti). Si tratta di incidenti spesso determinati dalla violazione della Legge quadro nazionale (Legge n.157/1992) e dalle Leggi regionali di settore.

 

Comportamenti rischiosi

I comportamenti che aumentano il rischio di incidenti sono: il mancato rispetto delle distanze minime da strade e centri abitati; la cattiva abitudine di sparare senza inquadrare il “bersaglio”; la cattiva abitudine di accompagnare le battute di caccia con “colazioni” comprensive di alcolici; l’elevata età media dei possessori di licenza di caccia.

 

Numero di armi da sparo e munizioni detenute

A tutto ciò – prosegue la Agostinelli – si aggiunge che i titolari di licenza possono detenere un numero illimitato di fucili, 3 armi comuni da sparo (quindi anche pistole), 6 armi per uso sportivo, fino a 1.000 cartucce; si tratta di un vero e proprio arsenale; eppure non vi è nessuna garanzia sulla accuratezza delle verifiche psicologiche cui vengono sottoposti i cacciatori.

 

Ventenne ucciso per errore

Il 20 ottobre è morto anche un ragazzo di 20 anni, nel Reatino, ucciso per sbaglio durante una battuta di caccia; in seguito alla tragedia la Procura di Rieti ha avviato le indagini, contestando il reato di omicidio colposo a carico del compagno di caccia.  

 

Interrogazione al Ministro

Alla luce di quanto precede – dichiara la Senatrice – ho provveduto a depositare una interrogazione al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, per chiedere:

1 – di rendere più severi gli esami per la licenza di caccia e, più in generale, effettuare maggiori controlli sulle licenze stesse, nonché limitare l’uso di armi a canna rigata, in grado di sparare a 4 km di distanza;

2 – di vietare l’assunzione e la detenzione di sostanze alcoliche durante le battute di caccia e introdurre il divieto di caccia nei giorni festivi nelle aree altamente frequentate da sportivi ed escursionisti;

3 – di facilitare la nomina di nuove guardie volontarie delle associazioni di protezione ambientale, alleggerendone l’attività sul piano burocratico.

Auspico che questa mia interrogazione – conclude la Agostinelli – serva a sensibilizzare il Ministro affinché si adottino le misure opportune a fermare questa situazione che può configurarsi ormai come vera e propria mattanza.

On. Senatore Donatella Agostinelli

On. Sen. Donatella Agostinelli

MoVimento 5 Stelle – Membro della 9° Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare

22 novembre 2018

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