Giorgia Belforte, dalla cura dei malati alla difesa della natura

Ottuagenaria minuta ma dai grandi ideali, dopo aver lavorato alla cura dei malati, è diventata un punto di riferimento per la difesa della natura. Giorgia Belforte è una delle donne civitanovesi che hanno più a cuore ambiente e natura.

 

La zia ostetrica

La sua vita è scorsa tra Roma, Matelica, Ancona e Civitanova Marche. Lei si sente metà romana e metà marchigiana, punta del cuore rivolta a Civitanova. Nata da padre romano e madre marchigiana è cresciuta a Matelica con la zia Miretta Remolini (nata nel 1892, studi a Urbino, ostetrica condotta a Matelica, esercitò fino a 70 anni). Sin dai 2 anni e mezzo, di notte la tirava fuori dal lettino, avvolgendola con un mantello nero appeso dietro la porta pronto per ogni evenienza e se la portava sul carro tirato dai buoi nelle case di campagna, per assistere le donne nel parto. Giorgia ricorda che il rumore delle grosse ruote la cullava.

 

Il contatto con la natura

Più grandina giocava con gli altri bambini, si toglieva le scarpe e si arrampicava sugli alberi. Adorava sentire la terra e l’erba sotto i piedi, sensazione che ama ancor oggi. I contadini le donavano pulcini e conigli che faceva crescere con cura e non per mangiarli: l’amore e rispetto per la natura sono innati in lei.

 

Gli studi e la professione

A 16 anni sterilizzava gli strumenti alla zia e decise di studiare ostetricia: si diplomò all’“Umberto I” di Roma col prof. Cattaneo, esercitando poi la professione di ostetrica a Matelica fino a 25 anni. Per completare la preparazione sanitaria ritornò a Roma frequentando un corso per diventare infermiera professionale alla Croce Rossa Italiana. Fu poi assunta ad Ancona in un poliambulatorio Inam. Tornata a Roma per stare più vicina alla famiglia vi rimase fino al 1970, sempre come infermiera poi chiese il trasferimento e nel 1971 giunse a Civitanova Marche, dove si stabilì.

 

Legambiente

Quando nel 1989 lei s’iscrisse, il circolo Legambiente di Civitanova, intitolato a “Sibilla Aleramo”, era stato istituito da 4 anni. Terminata l’attività lavorativa, dal febbraio 1992 si dedicò a tempo pieno a Legambiente civitanovese. L’avv. Roberto Gaetani la propose come responsabile del Circolo dicendogli: “Sei molto adatta per le pubbliche relazioni” consegnandogli la documentazione. Inesperta all’inizio non si scoraggiò ma si rimboccò le maniche, aiutata da Antonia Belletti, responsabile del Circolo Legambiente di Porto Sant’Elpidio. Tra i primi approcci e le campagne nazionali ricorda “Spiagge pulite”, “La festa dell’albero”, “Cento strade per giocare”, “Puliamo il mondo”, “Mal’aria” con le lenzuola appese alle finestre per un mese per vedere lo smog accumularsi, ritirate le portava al sindaco. Una durissima campagna ha riguardato la bonifica del basso corso del Chienti inquinato da tricloroetano.

 

L’oasi “Tre case” e il fiume

L’oasi “Tre Case”, area naturalistica posta a Fontespina, tra la statale e il mare, è quella che le ha dato più soddisfazioni. Bisogna precisare che quel tratto è una delle due spiagge rimaste nelle Marche, insieme al San Bartolo nel pesarese, il resto è completamente antropizzato. Il suo carattere di difensore dell’ambiente è stato temprato dai fiumi Tevere, Esino e Chienti. Il rapporto tra lei e il Chienti è speciale, il suo corso è stato fotografato fino a Piediripa e gli scatti sono stati esposti. L’ultima mostra, con il titolo speranzoso di “Domani se”, ha visto le immagini di Antonio Pettinari e Gianni Russo e a ogni foto è stata abbinata una poesia di Armando Mastrangelo.

 

Battaglie in corso

Le battaglie di Giorgia con Legambiente sono sempre in corso. La foce del Chienti un periodo era ornata di bei cespugli di pervinca dai fiori viola. A questa “oasi” bisognerà rimettere mano se non si vorranno usare i termini degrado e abbandono: di sicuro possiamo definirla un luogo dimenticato dagli amministratori. Dal 1996 al 1999 con la classe 2 D della scuola media “Annibal Caro” è stato realizzato un plastico della foce del Chienti esposto nella stessa scuola e poi in piazza XX settembre. Quei ragazzi vi hanno posto un ponte di legno pedonale e ciclabile che unisce le due sponde (non ancora realizzato) e un percorso ciclabile. Una proposta di restauro ambientale in vari aspetti non ancora completata.

 

L’amicizia con Rosa Possentini

Un’amicizia durata 40 anni l’ha legata alla compianta Rosa Possentini, socia che si occupava degli animali. Le due donne riuscirono a far inserire nello statuto del Circolo la tutela degli animali, poi in quello regionale di Legambiente e, in seguito, in quello nazionale. Il mantenimento del canile comunale e sanitario, dove i cani sono curati e vaccinati, è a carico del Municipio delle cure se ne occupa la ASL. Legambiente ne ha accelerato le procedure burocratiche per la costruzione.  Giorgia e Rosa hanno contribuito notevolmente ad aumentare la sensibilità e il rispetto verso gli animali da affezione e no.

 

I giovani

Sui giovani ci dice: “I giovani hanno perso il contatto con la natura, e con l’uomo per colpa dei genitori. Sono preoccupata per questa generazione di vuoto, senza valori e senza empatia né sensibilità. Occorre anche un po’ di sofferenza e di sacrificio per apprezzare meglio quello che si ha.  Anche la carenza di responsabilità porta a una minore maturazione”.

 

I libri

Nel 2006 ha raccolto nel volume “Dal profondo dell’anima” la sua infanzia trascorsa tra Roma e Matelica e le sue esperienze di ostetrica. Il secondo volume è stato “Osservando, riflettendo e … pasquinando” (2008). Contiene osservazioni pro ambiente, animali e sui vari progetti regionali con riflessi sulla natura. Con Rosa Possentini ha scritto anche il libro di favole “Amarcord a tempo di favole e filastrocche”. Ai protagonisti, persone reali matelicesi e civitanovesi, in alcuni casi è stato cambiato il nome. “Il ponte dell’arcobaleno” è la storia di un canile curato con Rosa Possentini e Paola Gaddia. Oggi Giorgia continua a scrivere poesie senza pubblicarle, aggiungendo: “I libri di poesia non li compra nessuno!”

 

I riconoscimenti

Ha partecipato al “Il Maceratese dell’anno”, una iniziativa indetta da un quotidiano, ottenendo 616 voti e arrivando ottava. Nel mese di marzo 2018 ha vinto il premio “Città cultura solidarietà e ambiente” istituito dall’associazione Arte (conosciuta per i “Martedì dell’Arte”) presieduta da Anna Donati, che da 4 anni è assegnato a un personaggio civitanovese che si è distinto per l’impegno civico. Il premio è stato consegnato dal sindaco nella sala consiliare. Il suo attivo impegno di 27 anni e la sua filosofia e stile di vita sono ben sintetizzati nella filastrocca in rima intitolata “La giostra del mondo rotondo diviso a metà” a pag. 41 e 42 del suo secondo volumetto edito da Stampalibri.

Eno Santecchia

21 novembre 2018

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