Regole e bon ton, questi sconosciuti

I maceratesi e il Dna

 

Quanto mi piacerebbe tornare ai venti anni per dedicarmi allo studio della Genetica! Non pensate che sia un vezzo o lo schiribizzo del momento. Dopo aver osservato i miei concittadini sono arri-vato alla conclusione che solo la presenza di un gene mutato può portarci ad adottare certi comportamenti. Ecco alcuni esempi:

 

Corso Cavour, ore 21:00, quale miglior occasione per gustare la specialità di una gelateria… a sinistra della via ci sono diversi posti liberi ma l’auto va rigorosamente parcheggiata a destra, in divieto, perché camminare stanca!

 

Chiesa dei Cappuccini, domenica, è l’ora della Santa Messa, il Fedele non può e non deve troppo deambulare, così mentre contrito chiede perdono dei suoi peccati, per l’occasione, ha parcheggiato sul lato stradale della Chiesa, peraltro rigorosamente vietato e chi vi transita “guadagna” il lastricato per l’Inferno dicendone di tutti i colori!

 

Palestra di via Panfilo, ore 16:30 od ore 18:00 o anche ore 20:00, i ragazzi che praticano l’Atletica Leggera sono “notoriamente” esentati dal camminare e così all’inizio e al termine dell’allenamento le auto dei genitori, o nonni che siano, sono tutte lì pronte di fronte alla palestra, per la tristezza di chi transita in quei minuti perché la carreggiata è momentaneamente dimezzata!

 

Parcheggio Maxi Coal di via Marche, sabato ore 8:00: i posti a disposizione sono a iosa, ben segnati e c’è spazio di manovra per tutti, in pratica un sogno per gli automobilisti ma… ci sono sempre almeno 3 – 4 auto fuori dalle strisce!

 

Via Filelfo e dintorni Inps, pur di non pagare il ticket per la sosta le auto vengono parcheggiate fuori dalle strisce blu in ogni posto, marciapiedi, lato opposto con segnali di divieto, strisce pedonali. Infine, ciliegina sulla torta, dal lunedì al sabato basta avvicinarsi alle scuole, di ogni ordine e grado, private e pubbliche, quello che accade è semplicemente incredibile, le regole finiscono così come le buone maniere!

 

Il virus intestinale

Penso che ciò basti per poter dare il via a una seria ricerca scientifica nella speranza di trovare il “marker” che blocchi la diffusione di questa epidemia. Ecco una significativa espressione raccolta nelle mie “notti” di corsa per la città: “Macerata, se ‘rsa, adè la città de li Pistacoppi, quilli che magna e caga docche je pare, lu viruse adè ghjtu prima a li quadrupedi, e ppo’ da li cavalli e le vacche de ‘na orda a li ca’ de adesso, ammò, che je pijesse ‘n gorbu, ce l’ha ‘ttaccatu anghe a nuandri!” E tutti caca e lascia do’ je pare…

Fabrizio Giorgi

 

 

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