Il ruolo dell’Italia nel progetto “La Nuova Via della Seta”

La portavoce alla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi, è stata invitata nei giorni scorsi a partecipare al seminario “Between China and Europe”, con una delegazione cinese di alto livello, tra cui Sua Eccellenza Yanyi Yang, ex ambasciatore cinese presso l’Unione europea.

L’evento, organizzato presso l’Istituto Don Luigi Sturzo dal Chinese Studies Institute (CSI – Cinitalia) in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, è volto a discutere di argomenti di attualità di politica internazionale, tra cui i rapporti sino-italiani e la fase di cambiamento che sta interessando tutto il continente europeo. 

 

La Nuova Via della Seta

“L’Italia – ha commentato la deputata 5 Stelle durante il suo intervento – deve giocare il ruolo di mediatore naturale (“non casuale”) dovuto alla sua centralità geografica nel Mediterraneo, tra Europa, Africa e Asia. Per questa ragione, è importante rafforzare i rapporti bilaterali tra Italia e Cina su temi di comune interesse, al fine di individuare e realizzare politiche convergenti su progetti condivisi. Primo fra tutti, la Nuova Via della Seta (“Belt and Road Initiative”) in cui l’Italia, hub terminale in Europa, giocherà un ruolo di primo piano.

In questo solco si inserisce l’iniziativa del Governo del Cambiamento il quale ha di recente avviato la costituzione di una “Task Force Cina”, proprio nell’ottica di sviluppare nuove e ulteriori opportunità di cooperazione tra Roma e Pechino”.

 

L’uomo e le logiche finanziarie

“La politica del M5S – ha continuato l’onorevole Emiliozzi – è ispirata alla realizzazione di una vera e propria “Rivoluzione culturale”, il cui obiettivo è riportare l’uomo al centro dell’azione politica, dopo decenni in cui le logiche finanziarie hanno preso il sopravvento sulla politica. Una centralità, quella dell’uomo, che deve concretizzarsi attraverso il soddisfacimento della felicità dell’essere umano, prim’ancora che dei freddi obiettivi di bilancio e degli “zerovirgola”. 

 

L’Italia deve essere promotrice

In quest’ottica, l’Italia deve farsi promotrice di una riforma dell’Unione Europea che possa subordinare l’economia e la finanza alle esigenze di felicità e benessere dei popoli europei. Esigenze che possono essere misurate e soddisfatte solo attraverso la politica, e non attraverso parametri finanziari e monetari. In virtù di quest’idea di fondo, l’Italia guarda con profondo interesse al nuovo atteggiamento assunto dai cinesi e alle forti iniziative per la salvaguardia dell’ambiente, bene primario ed elemento fondamentale per la felicità delle persone”.

 

Le delegazioni

Al Seminario ha preso parte una delegazione cinese di alto livello, tra cui:  Hongjian Cui, direttore dell’European Institute del China Institute of International Studies e Yanhong Sun dell’European Institute of the Chinese Academy of Social Sciences. Per la parte italiana erano presenti esponenti della diplomazia, delle forze armate, dell’accademia e del giornalismo.

23 ottobre 2018  

A 2 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti