Fogli come nuvole bianche
inseguono sogni,
si dilatano e si frangono
in varchi di illusioni
sulle placide derive
delle parole.
Comincia così
da una pagina vuota
l’inquieto flusso di emozioni
che vivono dentro
e spuntano cose, persone,
immagini, nostalgie.
Parole da scrivere
su fogli senza righe
o parole ammucchiate
in un angolo
che aprono strade
al sottinteso, al non detto.
Ritaglio parole,
le mescolo, le verso
tra il nero delle cancellature
e frasi deragliate,
tra griglie informi
e melodie interrotte.
Le parole che cerco
sciolgono grovigli,
si rincorrono, esitano
e poi non restano,
fuggono in vortici di piume
come uccelli migratori.
Sono più leggere del foglio
le mie parole:
fluttuanti sorridono timide
perse nelle pieghe
di ore precoci e tardive
addosso a calendari in disuso.
22 ottobre 2018