Cerescioli e la Sanità: una unione indissolubile

Forse a qualcuno saranno sfuggite le vicende che in questi ultimi giorni si sono susseguite in merito alla sanità regionale. Certamente a noi no: lo scorso 4 ottobre il Presidente della Commissione Regionale Sanità Fabrizio Volpini, ha lasciato le deleghe conferitegli dal Presidente Ceriscioli. Va rimarcato che le deleghe di cui sopra rappresentavano un ibrido tra un assessorato (che invece è sempre rimasto a Ceriscioli) e una sorta di Consigliere delegato e che quindi non concedevano a Volpini la piena capacità operativa.

           

La scusa smentita

A detta del Presidente, il Consigliere si sarebbe dimesso per motivi personali e lavorativi ma lui ha immediatamente smentito affermando pubblicamente di non aver mai dichiarato di aver rinunciato alle deleghe per motivi di lavoro. Il vero problema è che lo stesso si trovava pienamente in disaccordo con il Presidente vista la sua impossibilità di incidere fattivamente sulle scelte fondamentali.

 

Nuovo Consigliere un… conterraneo

Sta di fatto che al suo posto è stato nominato il Consigliere Federico Talè anche lui del PD e guarda caso (che coincidenza) residente nel pesarese come Ceriscioli. In buona sostanza, colui che si sta dimostrando sempre di più il peggior Presidente della storia della nostra Regione, ha “costretto” alle dimissioni un compagno di partito che non rispondeva più ossequioso ai suoi “comandi” per nominarne un altro con cui le affinità non sono solo politiche ma anche territoriali. Ci verrebbe da dire che trattasi di un metodo stalinista rivisitato  e adeguato ai tempi nostri.

           

Cerescioli non “molla” la Sanità regionale

Di tutta questa vicenda la cosa più importante per Azione in Movimento, è che la sostanza non cambia e seguiteremo a vedere un Presidente che continua a essere il padrone assoluto della sanità marchigiana portandola verso il baratro.

 

Continui tagli

Tagli continui perpetrati sulle strutture, sul personale e sulle dotazioni e piccoli ospedali dislocati sul territorio che chiudono, stanno rendendo i servizi sempre meno appetibili, soprattutto nelle nostre zone ma in generale nel centro sud della regione, al di la delle promesse che vedremo se e come saranno realizzate (vedi Ospedale unico a Macerata).

           

Apertura verso “il” privato

Va aggiunto, inoltre, che la sempre maggiore apertura verso i privati (si potrebbe quasi dire “il privato”…) sta causando enormi problemi ai cittadini meno abbienti che hanno sempre maggiori difficoltà a poter accedere a un diritto sancito anche dalla Costituzione e cioè quello relativo alla tutela della salute pubblica. Tutto ciò mentre aumentano le spese riguardanti i compensi in favore dei maxi dirigenti o quelle inerenti alcune “consulenze amiche”.

Il 2020 (data delle prossime elezioni regionali) si sta avvicinando e noi siamo pronti a contribuire a scrivere una pagina nuova. A misura di cittadino.

Simone Livi, segretario politico di Azione in Movimento

18 ottobre 2018  

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