Ricordare un maceratese famoso: Giorgio Pagnanelli

Il Centro Studi Storici Maceratesi, su invito della famiglia Liverani, ricorda il maceratese Giorgio Pagnanelli, primo funzionario italiano all’ONU. La manifestazione si terrà martedì 16 ottobre, alle ore 16,30, presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata.

 

Il programma

Il programma prevede una introduzione del presidente del Centro Studi, prof. Alberto Meriggi, a cui seguirà la relazione della prof.ssa Annarita Liverani, nipote di Pagnanelli, e a seguire brevi testimonianze di Adriano Ciaffi, Andrea Angeli, Maurizio Verdenelli e Alfredo Cesarini.

 

Giorgio Pagnanelli, la storia

Giorgio Pagnanelli (1929-2004) negli anni ’60 e ’70 del Novecento era considerato il maceratese più famoso nel mondo dopo Padre Matteo Ricci. Poco dopo la laurea in Giurisprudenza, conseguita a Macerata nel 1952, vinse una borsa di studio internazionale alla Fletscher School of low and diplomacy, prestigiosa scuola americana di diplomazia, dove conobbe e divenne amico di Bob Kennedy. Nel 1956 vinse un concorso ed entrò all’ONU nella Divisione dei diritti dell’uomo. Ebbe inizio così la sua brillante carriera costituita soprattutto da importanti missioni diplomatiche nel corso delle quali ebbe contatti con i grandi personaggi politici del mondo in quell’epoca. Dal 1960 al 1962 venne inviato in missione nel tormentato Congo durante la quale gli venne affidata la speranza di salvare i tredici aviatori italiani prigionieri dei congolesi, ma poi trucidati perché scambiati per paracadutisti belgi. Pagnanelli ebbe anche il triste incarico di riportare i resti martoriati in Patria. Nel 1964 invitò a Macerata il suo amico August Bellanca, il titolare degli aerei Bellanca, convincendolo a costruire nel Maceratese una fabbrica di plastica vetrosa per aerei da turismo. Il marchese Castellani concesse gratuitamente un suo terreno a Treia. Non se ne fece nulla perché la Cassa del Mezzogiorno garantiva condizioni fiscali migliori. Nel 1965 fu nominato assistente di Amintore Fanfani, primo e ancora unico italiano presidente dell’Assemblea dell’ONU. Nello stesso anno organizzò il primo viaggio, con discorso, di un papa, Paolo VI, alle Nazioni Unite. Nel 1968 fu nominato assistente del Segretario Generale U Thant nella Conferenza di Teheran sui diritti dell’uomo. Fino al 1976 è vissuto a New York, vicino al Palazzo di Vetro, sempre impegnato a occuparsi di missioni diplomatiche in tutto il mondo. Nel 1976 fu nominato ambasciatore dell’ONU per l’Italia e Malta e si trasferì a Roma. Ha ricevuto numerose onorificenze di prestigio e tra le più importanti quelle di Cavaliere di Gran Croce, di Grande Ufficiale e di Cavaliere della Repubblica. Dopo il pensionamento è vissuto tra Roma e Macerata, assumendo vari incarichi, e nel 1993 venne eletto primo presidente della Cassa di Risparmio di Macerata. Si è spento a Roma nel 2004.

11 ottobre 2018

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