Il diritto alla felicità spetta a ogni essere umano

Anticamente si pensava che la felicità fosse una ricompensa per pochi eletti. Poi nel tempo si comprese che essa è un diritto universale che spetta a ogni essere umano! Più avanti ancora… si capì che era un dovere procurarsi il modo per essere felici, poiché il contrario, l’infelicità, sentirsi infelici, porta a dover trovare una giustificazione alla propria condizione esistenziale!

Che poi la felicità stia nelle piccole cose come nelle grandi o medie o grandissime è un dato di fatto.

La felicità vera è strettamente individuale, come potrebbe essere anche collettiva. Felicità è, per taluni, assaporare il primo caffè del mattino, per altri la prima sigaretta, anche se non salutisticamente corretto, o un sorriso ricevuto da uno sconosciuto, o un saluto da una persona che ci sta simpatica, l’assenso di un’amicizia sincera, o un riconoscimento sul lavoro.

Per tutti la felicità è la pace nel mondo! Ma forse in questa società superficiale, narcisistica e invidiosa, ciò che conta è la parvenza di esserlo, sembrarlo agli altri. L’importante è che gli altri ci vedano felici.

Ma per questo non è detto che la vita debba essere perennemente felice. Non certo continuamente! Sarebbe una utopia! E poi l’insoddisfazione, i momenti sgradevoli sono spesso le molle che ci catapultano volenti o nolenti verso orizzonti nuovi che ci aiutano a inventarci alternative! La felicità è come un arcobaleno dopo un temporale! Felicità: il più citato dei desideri umani. Come non citare dunque come la pensavano i nostri avi a proposito di ciò?

Felicità e fortuna così sintetizza Seneca nel dialogo del suo “La vita felice”, perché la felicità non soffre limiti e non trova ostacoli nemmeno nella capricciosa e volubile fortuna!

Felicità e virtù: la vita felice è l’equivalente di una vita buona; felice è dunque colui che coltiva l’onestà e si contenta della virtù!

Felicità e tempo: concludo commentando il tempo con le parole di Gibran: “Vorreste misurare il tempo che non ha misura? Vorreste ridurre il tempo a un ruscello per osservarlo nel suo fluire? Ma ciò che in voi è senza tempo è l’eternità della vita. Ma se nel vostro pensiero dovete poi misurare il tempo con le stagioni, allora contenga ogni stagione tutte le altre… e che il presente stringa a sé il passato nel ricordo e il futuro nella speranza! Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo della tua esistenza”.

Fulvia Foti

18 settembre 2018

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