La foto proviene dal ricco archivio Ghergo ma non è opera del famoso fotografo; lo dice l’amico Raoul Morichetti e lo si rileva anche dalla mediocre qualità dell’immagine, sfocata non solo per l’età, mal centrata, insomma sciatta. Eppure… eppure per me è stato amore a prima vista e tanto ho pregato, tanto ho sollecitato, che dopo alcuni anni, finalmente, il buon Raoul si è deciso a farmene una copia, tratta dal negativo su lastra di vetro. Il luogo ritratto è facilmente individuabile; del resto la piazzetta dei Sibillini che dà sulle mura da sole ha subito ben poche trasformazioni negli ultimi 80 anni, quanti più o meno ci separano dal momento dello scatto. Mancano, è vero, le palme a sinistra e i pini a destra, la casa del notaio Marchesini oggi è verdastra e ha l’ingresso spostato lungo la via, la cosiddetta “casetta del boia” è stata dotata in tempi recenti di un bel lastrico solare, agibile dalle coppiette, in sostituzione del tettuccio di coppi a capanna, la chiesetta della Madonna dell’Incoronata (vulgo di San Liberato) non era stata ancora sconciata dalla brutta croce in cemento. Per il resto nulla è cambiato, o almeno sembra, a prima vista. Guardando più attentamente, a sinistra, vicino alla chiesa, accanto alle figurette femminili, si vedono chiaramente due ombre che razzolano tranquille: un gallo e una gallina, ruspanti doc, a spasso per lo slargo. Migliore immagine della Macerata di un tempo non la si può trovare, una immagine che ci riporta alla città contadina, d’autunno impregnata dall’odore del mosto che saliva dagli scantinati dei palazzi signorili, trasformati in cantine per il vino fatto in casa, mentre nelle notti d’estate, come ricorda Pirandello ne “Il piacere dell’onestà”, lo sprazzare di una miriade di lucciole per il viale lungo le mura trasformava la Macerata d’antan in “una contrada di sogno, strana, lugubre, misteriosa… ove le cose più bizzarre, più inverosimili potevano avvenire e sembravan naturali e consuete”. Come del resto succede ancora oggi, a parte le lucciole che sono scomparse da tempo e le galline, che ben spennate e confezionate in sacchetti di plastica, fanno bella mostra di sé solo nei supermercati e discount vari.
Siriano Evangelisti
30 luglio 2018