Macerata, in linea di massima, è (era? visti i recenti avvenimenti…) una città tranquilla dove si fa tutto ma una cosa per volta e piano, piano. C’è però una situazione maceratese dove le cose si fanno tutte doppie, anche quando non sono necessarie. Da settant’anni esiste in città una realtà importantissima e vitale per i cittadini che è l’AVIS (Associazione Volontari Italiana donatori di Sangue) che fa tutto il possibile, grazie all’abnegazione delle sue donatrici e dei suoi donatori, per non far mancare il sangue necessario nelle varie unità ospedaliere maceratesi, riuscendo perfino ad aiutare il centro trapianti di Ancona. Ora è sorta un’altra associazione che ha creato, presso l’ospedale cittadino, un gruppo analogo che, a mio modesto avviso, è solamente un doppione. Una situazione che fa sorgere qualche perplessità in quanto è già esistente in città un’associazione analoga, oltretutto perfettamente funzionante. La città di Macerata ha intitolato ai Donatori dell’Avis una piazzetta ma anche qui c’è il doppione! Infatti ci due targhe: una con inciso “Largo volontari del sangue” e un’altra, vicina, con su scritto “Foro donatori del sangue”. Qualche anno fa, inaugurato dal Ministro della Sanità, è stato eretto un monumento al Donatore di sangue (in foto), sempre ben tenuto e onorato. Però, per restare in tema, mi è giunta una voce autorevole secondo cui l’Avis di Macerata sta progettando di fare un nuovo monumento. Se questo è vero… ebbene, allora nella bella città, della quale io sono da sempre innamorato pazzo, c’è una realtà che non si accontenta di uno ma vuol fare sempre due! Ora speriamo che non scatti il famoso proverbio: “Non c’è due senza tre!” perché, altrimenti Macerata sarebbe una città… esagerata!
Cesare Angeletti
22 luglio 2018