Immediatamente dopo la fine della conferenza tenuta a Urbisaglia relativa agli scavi archeologici nei due siti locali (Urbs Salvia e Villamagna), i relatori dell’Università di Macerata hanno accompagnato le persone presenti a visitare la zona archeologica di Villamagna.
Posto dominante da cui si controlla tutto il territorio maceratese-fermano, dai monti al mare, ha stupito le oltre cento persone intervenute. Gli scavi recenti hanno portato allo scoperto ciò che resta di un edificio presumibilmente notevole per grandezza, architetture e decorazioni.
Sul fronte una lunga serie di marmi bianchi a formare scalinate e basamenti per colonne di notevoli dimensioni (di una di queste c’è ancora ben visibile la base) e belle stanze mosaici particolari in buono stato di conservazione e decisamente di ottima fattura.
Questi locali presentano alla base tracce di intonaco decorato (frammenti caduti dalle pareti sono stati raccolti dagli addetti agli scavi nella speranza di poter ricostruire i decori) il che rende difficile accettare l’ipotesi che le stanze fossero adibite a piscina, anche se una di queste lascia supporre la presenza di una sopraelevazione del pavimento sotto il quale potrebbe esserci la presenza di tubazioni per l’aria calda. In un’altra area gli scavi hanno fatto affiorare giganteschi contenitori in terracotta, degli orci infossati (dolium) per la conservazione del vino.
La varietà dei materiali lascia supporre, per ora, una stratificazione di periodi storici sicuramente romani e medievali. Al solito, è un vero peccato che le esplorazioni siano state interrotte. Confidiamo possano riprendere quanto prima perché ciò che si sta scoprendo ha il sapore dell’unicità e, abbinato con i resti di Urbs Salvia, sarebbe sicuramente un volano turistico d’eccezione per tutto il territorio maceratese.
Fernando Pallocchini – servizio e foto
28 giugno 2018