Numerosi lettori ci hanno chiesto lumi su come si deve interpretare la segnaletica sui viali della circonvallazione cittadina, per intendersi quelli della pista ciclabile. Il dilemma maggiore è rappresentato dal cartello di divieto (quello barrato da una striscia rossa) e la domanda rivoltaci è: “Io pedone, o ciclista, giunto a questo punto della passeggiata, o della pedalata, che devo fare? Posso attraversare il pezzo di strada pubblica che interseca il viale? E il passo dell’abitazione privata?”
Interpellato, il nostro “Comitato Tecnico d’Ingegneria Popolare” ci ha fornito le seguenti delucidazioni.
1) Il problema si pone perché nessuno ha pensato di dare la precedenza ai pedoni, o ai ciclisti, predisponendo degli appositi passaggi zebrati;
2) in mancanza i pedoni, o i ciclisti, devono osservare la segnaletica;
3) a ogni cartello di divieto il pedone si deve fermare, il ciclista deve scendere dal mezzo, ed entrambi devono osservare attentamente la zona per vedere dove possono “guadare” il passo;
4) si può passare sotto se c’è un sottopassaggio, si può passare sopra se c’è un ponticello, si può passare a campi se questi ci sono e non sono fangosi;
5) non si può passare sulla strada principale perché è transitata dal traffico e si può rischiare l’investimento;
6) non si può contravvenire al cartello perché, in presenza delle Forze dell’Ordine, si rischia una multa con decurtazione dei punti (sulle scarpe per i pedoni condannati così per un anno a camminare con le scarpe strette – sulla bicicletta per i ciclisti condannati così per un anno a usare il triciclo).
In conclusione il “Comitato Tecnico d’Ingegneria Popolare” consiglia de restornàsse, di tornare indietro, e starsene tranquilli a leggere un buon libro in casa.
26 giugno 2018