“Per Quanti fiori caccia un Prato!” è uno spettacolo teatrale itinerante negli spazi dell’Ecomuseo delle Case di Terra Villa Ficana che si terrà sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, dalle 21 alle 23. È a ingresso libero ma occorre la prenotazione da farsi entro il 27 giugno allo 0733 470761, da martedì a venerdì ore 9-12 e 15-18. www.progettodada.jimdo.com
Lo spettacolo
Lo spettacolo sarà un viaggio vero e proprio, un evento itinerante, che porterà i partecipanti a camminare nella storia e nei luoghi di Villa Ficana, borgo ottocentesco realizzato in terra cruda e paglia, oggi importante luogo culturale internazionale della città di Macerata e parte integrante dei Musei maceratesi.
Ogni rappresentazione sarà aperta a un massimo di 30 persone per serata, per rendere lo svolgimento fluido e per permettere agli spettatori di entrare appieno nelle atmosfere della storia. Il cast è composto da giovani universitari maceratesi, da studenti del progetto Erasmus, dai volontari del Servizio Civile Nazionale e del Servizio Europeo ospiti dell’Associazione Gruca e da giovani di diverse provenienze che hanno deciso di mettersi in gioco in un progetto così ambizioso ma di così ampio respiro multiculturale. La regia è curata da Luis Marreiros, attore e volontario portoghese, che fa parte del Servizio Civile Nazionale dell’Ecomuseo.
La scheda
“Per Quanti fiori caccia un Prato!” È un’allegoria dell’inizio del XX secolo, un richiamo all’attenzione sulla moralità e la mentalità dell’epoca, sul ruolo delle donne durante il periodo più intenso della storia contemporanea: la Prima Guerra Mondiale e ciò che ha rappresentato per il mondo intero.
Lo spettacolo è liberamente tratto dal libro “Per quanti fjuri caccia ’m prate!” scritto da Eliana Ribes e Silvano Fazi (il libro è interamente scritto in dialetto maceratese, ma è stato tradotto in italiano per dar modo a ai partecipanti di lavorare sul testo). Gli autori sono stati parte integrante del processo creativo del gruppo di lavoro, attraverso i loro ricordi e i loro consigli.
La storia
Il libro racconta la vera storia della famiglia Ribes e l’origine di un cognome piuttosto curioso e insolito per una famiglia marchigiana. Le vite dei protagonisti si intersecano con la Grande Guerra e i suoi avvenimenti: l’intero universo bellico è comune a tutti noi, siamo tutti discendenti di coloro che caddero sui campi di battaglia. C’è una linea che collega europei, asiatici, africani e americani a un fronte di guerra, una guerra che è finita da 100 anni.
Non è possibile negare che il mondo stia subendo una serie di trasformazioni in quel periodo: il sociale è chiamato in causa così come l’identificazione culturale; si aprono i confini ma non sappiamo quanto le persone siano aperte rispetto agli altri. Tuttavia …. Cento anni dopo, le Culture si uniscono. Siamo fratelli uniti nel dolore e nella responsabilità di non ripetere gli stessi errori.
Un punto d’incontro
Attraverso diversi “quadri narrativi”, la vita popolare si inserisce nella storia cosiddetta “maggiore”, con la sua ricchezza e la sua drammatica realtà. Soprattutto, “Per quanti Fiori caccia un prato!” vuole essere un punto d’incontro tra diverse vite vissute, storie e persone di allora come di oggi. Non deve sembrare strano che una simile storia venga rappresentata da giovani di diverse nazionalità: la Prima Guerra Mondiale è stata un punto d’incontro tra nazionalità, personalità storie, soprattutto ha contribuito a un cambiamento di mentalità intrinseco, o piuttosto un passaggio obbligato e obbligatorio delle società mondiali.
Attraverso un linguaggio non politico, mettendo da parte concetti e preconcetti, lo spettacolo vuole essere un promemoria per non dimenticare e per far conoscere la storia, sia quella importante che si studia sui libri di scuola, sia la storia reale, quella fatta di persone, di vita vissuta giornalmente, che non solo fa da contorno ma è protagonista di ciò che nel mondo è avvenuto e continua ad avvenire. È un ponte tra un secolo di storia e il presente.
23 giugno 2018