La Pedemontana delle Marche rischia di essere una incompiuta

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Ancona esprimono forte preoccupazione per la situazione che si sta determinando nei cantieri della Quadrilatero e, in particolar modo, per le ricadute occupazionali che determinerebbe.

 

Paventati 40 licenziamenti

Nell’ultimo incontro con l’azienda esecutrice dei lavori (Astaldi), che si è svolto l’8 maggio scorso, sono stati paventati circa 40 licenziamenti: in dettaglio, l’azienda ha  sostenuto la sostanziale impossibilità di andare avanti nelle lavorazioni nei tempi ipotizzati. Una situazione aggravata del fatto che, nel CIPE del 26 aprile, non sono entrati in discussione il terzo/quarto lotto della Pedemontana delle Marche e la perizia 6 del lotto 1.1.

 

Ancora da fare lavori per 174 milioni di euro

La commessa ha subito già due stop (per alterne vicende societarie BTP – IMPRESA) e il terzo determinerebbe la semplice constatazione dell’impossibilità della realizzazione dell’opera.

Dopo numerosi incontri, anche con la committenza (Quadrilatero), le organizzazioni sindacali reputano impensabile ricorrere a una riduzione del personale quando ci sono ancora oltre 174 milioni di euro di lavorazioni da eseguire, diversi chilometri di strada e svariate gallerie da consegnare. Così come ritengono impensabile che un’opera strategica per il territorio possa non vedere la luce.

 

Sarà l’ennesima incompiuta italiana?

E, mentre da più parti ci si avvia a ribattezzare la SS76 come “la strada di Francesco”, decine di operai e impiegati  rischiano il posto di lavoro e si viaggia ancora in un’unica corsia e tante lavorazioni importanti sono al palo.

L’invito è che ciascuno faccia la propria parte per sbloccare questa situazione; ciò che occorrerebbe è una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti per evitare che una delle poche opere pubbliche finanziate in Italia diventi l’ennesima incompiuta.

Casini – Tassi – Boccetti

10 maggio 2018        

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