Pressanti richieste al Governo: burocrazia uccide la ricostruzione

Riceviamo dal Movimento 5 Stelle e pubblichiamo. Anche per il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Piero Celani (Fi), serve una adeguata e congrua proroga delle scadenze per la ricostruzione, chiesta anche dal Governatore Luca Ceriscioli al premier Gentiloni.

 

Celani risponde a Spuri

Celani ha risposto a una nota del capo dell’Ufficio Speciale Ricostruzione delle Marche Cesare Spuri, invitandolo a sollecitare in questo senso il Commissario straordinario De Micheli. L’esponente forzista condivide con Spuri la necessità di accelerare il processo di ricostruzione degli edifici pubblici e privati e riconosce all’Usr l’impegno fin qui profuso per dirimere le problematiche tecniche che quotidianamente vengono evidenziate dai professionisti e dagli stessi cittadini.

 

Mission impossible: redigere in 10 giorni 14.000 perizie giurate

Celani rileva una contraddizione: “Come può essere possibile che nei prossimi 10 giorni possano redigersi 14.235 perizie giurate, tenuto conto anche che alcuni Comuni devono ancora notificare migliaia di ordinanze e allo stesso modo come potrà essere possibile che in un mese o poco più potranno presentarsi all’Usr circa 6.000 progetti di ricostruzione per danni lievi, se prima non si modifica la regolamentazione tecnica posta alla base di tali progetti?”

 

Meccanismo burocratico esasperato

“Proprio per questi ed altri motivi – sottolinea Celani – in tutto il territorio colpito dal sisma, sta lievitando nei cittadini un senso di scoramento, rassegnazione e ancora peggio di sfiducia, in quanto si vedono avviluppati in un meccanismo burocratico esasperato che sta veramente disgregando le nostre comunità”.

 

Evitare la beffa per i cittadini

La proroga eviterà anche l’insorgere di inutili e ulteriori preoccupazioni ai cittadini, già fortemente provati dagli eventi. Celani parla apertamente di una impasse in cui il processo di ricostruzione si sta avvitando e invita Spuri infine a promuovere un Tavolo tecnico-politico in modo che insieme, ciascuno per le proprie competenze (Governo, Regioni, Comuni, Ordini professionali), possa trovare le adeguate soluzioni. Solo dopo questo percorso si potranno stabilire alcune scadenze che, comunque, andrebbero sempre monitorate al fine di evitare che i cittadini, oltre al danno subito, possano incorrere anche nella beffa di non poter accedere ai contributi, addirittura per scadenza dei termini.

22 marzo 2018  

 

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