In occasione di una gita di molti anni fa, fatta a Ussita e organizzata dai preti a pro di parrocchia, con in testa bizzochi e beghine, capitò a Libero Paci, il noto storico maceratese, una certa disavventura che lui stesso amava raccontare agli amici. Al tempo, egli era ancora giovane e di belle speranze e ancora scapolo… figuriamoci dunque come poterono rimanere i suoi “particolari” compagni di gita allorché, non appena scesi dal torpedone e sparpagliatisi per la piazzetta del paesello, videro un bambinello del luogo correre incontro a Libero gridando festosamente: “Vabbu, o vabbu..!” (Babbo, o babbo..!). Libero, presunto padre, dopo un primo moto di sorpresa per l’abbaglio preso da quel bambino e pur timoroso delle possibili reazioni della piazza, ebbe la presenza di spirito di gridare: “Toh! …E quistu non ge lu sapìo!” (Toh! …E questo non ce lo sapevo!). La cosa finì in una risata generale.
19 marzo 2018