Sosto sulle soglie del tempo
nel silenzio che parla al cuore
emozioni ancora vive
reminiscenze di giorni ormai perduti
quando a piedi nudi correvo sull’erba
della mia primavera…
e fiori coglievo da donare a mia madre.
Ella sciorinava il bucato
lavato nelle acque, sul greto
e il fiume scorreva canterino
insieme ai miei sogni.
Oggi, lungo strade affollate
di passi affrettati
nello zainetto custodite i miraggi
della giovane età.
Ma quali i vostri ricordi?
Non più limpida l’acqua
e il vento dei campi
conduce mefitiche scorie,
bruciati i prati dal cemento,
violenze inaudite,
è il soldo il padrone del mondo…
Nell’ombra tenebrosa
giovani vite perdute in vacue chimere…
Mio Dio, potrai mai perdonare
lo scempio fatto delle Tue meraviglie?
19 marzo 2018