Macerata, la Roma di Papa Leone IV e di Papa Pasquale II

Può suscitare ilarità e persino sconcerto quanto da me sostenuto e cioè, fra altre, che la città di Macerata fosse la originaria Parigi e che, all’interno di questa, ci sia stata, per molti secoli, Roma.

 

Papa San Leone IV

Ma a proposito di Roma vi voglio sottoporre una piccola grande questione riguardante papa San Leone IV. La B. Sanctorum afferma che “Morì il 17 lugl. 885 e fu sepolto in s. Pietro. Papa Pasquale II (1099 – 1118) ne trasferì le reliquie, insieme a quelle di Leone II e Leone III, vicino ai resti del grande s. Leone I”.  Nel contempo, Otello Gentili, nella prima edizione della sua “Macerata Sacra” dice: “Nella Chiesa di San Giovanni (ndr: in Macerata), fra molte insigni Reliquie, si venera il Corpo di San Leone IV papa”. Nella consapevolezza che gli studi di don Otello Gentili siano conosciuti e riconosciuti come seri e scrupolosi e che non vi è motivo di dubitare quanto riportato nella B. Sanctorum, stante la non conoscenza di una traslatio del corpo del papa da Roma a Macerata e poi, perché? Si deve necessariamente pensare che all’epoca di Leone IV Roma era Macerata ma per farlo occorrono ancora dei ragionamenti supportati da delle prove.

 

Spostamento di salme

Procediamo con ordine, Pasquale II sposta il corpo di Leone IV e di alcuni suoi predecessori da San Pietro, perché? Ci sono motivazioni reali per fare questa operazione? La storia non tramanda nulla tranne che Pasquale II porta il corpo di alcuni santi papi accanto a quello di San Leone I, non era più comodo spostare il solo corpo di Leone I in San Pietro, dove peraltro vi era il sepolcro del primo papa? Inoltre, proprio nella basilica petrina le salme sarebbero state maggiormente al sicuro visto che fu proprio Leone IV ad aver costruito la famosa cinta muraria denominata appunto “mura Leonine” attorno a San Pietro.

 

Libero Paci

Se per l’odierna Roma non si rintracciano spiegazioni per questa traslatio, nella “Storia di Macerata” Libero Paci dice che il signore del castrum  Maceratae, spostò la sua residenza e il suo Palazzo da “Santa Croce a Piazza”. Questa notizia fa luce su un pezzo di storia della città dimostrando che il potere politico si spostò dall’odierna zona di Santa Croce all’odierna piazza della Libertà, quando avvenne tutto ciò? Sempre seguendo Libero Paci ciò accadde nel 1108, regnante in Roma, come si è visto, proprio papa Pasquale II (1099 – 1118).

 

La chiesa di San Pietro a Macerata

Nella considerazione che nell’odierna piazza della Libertà vi era, secondo quanto scrivono sia don Otello Gentili che altri autori, una enorme chiesa di San Pietro, se il “signore” dimorante nell’odierna Santa Croce si sposta in Piazza allora anche la chiesa di San Pietro passa sotto la sua giurisdizione. Ora, a Macerata vi erano le motivazioni della traslatio, da San Pietro, di papa San Leone IV e si comprende perché il corpo è conservato, come dice don Otello Gentili, all’interno di San Giovanni essendo, proprio quest’ultima, la dimora del papa ma in Roma, non in Macerata e allora, si può supporre che Macerata fosse Roma.

 

Roma era una parte dell’odierna Macerata

Ma ancora, la storia maceratese non rivela quale fosse il titolo del “signore” dimorante in Santa Croce e delle motivazioni che lo portarono a spostare la  propria dimora in Piazza. Nel mio lavoro, dal quale traggo il pezzo, però, dico che durante il regno di papa Pasquale II “Roma era una parte dell’odierna Macerata e che Macerata era pure Parigi capitale del regno di Francia. Appare interessante, in questo contesto, evidenziare come in quel periodo, Filippo re di Francia (…) aveva ripudiato la moglie per vivere con Bertrada, a conseguenza di tale scelta, il papa aveva inviato dei cardinali per fargli pervenire la scomunica. (…) Ma se il signore del Castrum era il re di Francia e questo era stato scomunicato, probabilmente il monarca, subodorando le mire espansionistiche del papato su tutta la città di Parigi–Macerata, attaccò Roma, ossia quella parte della città chiamata Roma, ne conquistò la città Leonina dove fece costruire il proprio palazzo e costrinse il papa a ritirarsi in San Giovanni.”

 

Castel Sant’Angelo: la data non porta…

A proposito della città Leonina e delle sue mura così chiamate in quanto fatte costruire da papa S. Leone IV, è da dire che queste arrivavano a Castel Sant’Angelo e di Castel Sant’Angelo e delle sue prigioni spesso si parla nei documenti medioevali ma… come è possibile? Il “Castello” di Roma tale nome lo ha avuto solo in epoca Rinascimentale e allora come possono i cronisti del medioevo parlare di Castel Sant’Angelo?

 

Riferimenti maceratesi

Se, invece, la Roma del medioevo è spostata nell’odierno centro storico della città di Macerata allora il riferimento a Castel Sant’Angelo ha senso in quanto, in città, vi era la chiesa dell’Angelo, si trovava nell’area dove  oggi  sorgono il palazzo Buonaccorsi e case circostanti, questa al pari di San Giovanni era posta all’interno di una fortificazione, appunto “Castello”, e ancora, dai documenti, si viene a sapere che a Roma, Castel Sant’Angelo, nel medioevo, confinava con un luogo dedicato alla vendita del pesce ed è singolare che a Macerata, confinante con le antiche fortificazioni della chiesa dell’Angelo vi era proprio una rivendita di pesce, ne rimane traccia nell’odierna città, il nome di una via, “via della Pescheria Vecchia”, che corre esattamente al confine con quelle che un tempo erano le fortificazioni.

 

Le mura leonine

“Con le mura fatte innalzare da Leone IV, finalmente si scioglie la contraddizione sempre presente nella storia ufficiale di Macerata. L’enigma finora irrisolto consiste nel riscontrare la presenza, ancora visibile, di resti di parte di costruito che gli storici locali definiscono prima cinta muraria della città; il problema sta nel fatto che questa racchiude uno spazio talmente ristretto che non collima con le altre notizie storiche come quella di considerare, già nel 1116, questo piccolissimo nucleo fortificato “città”. Ma ancora, la capacità di quelli che dovevano essere i pochissimi abitanti della “città”, visto lo spazio decisamente ristretto nel quale dovevano vivere, di conquistare tutti i castelli limitrofi, fino, addirittura, ad arrivare a inurbare i loro abitanti: dove li mettevano se lo spazio non c’era? (…) La città Leonina (…)  altro non fu che la recinzione, con delle mura, del quartiere di San Pietro, (…) città nella città di Roma, a sua volta inclusa nella grande Parigi, come oggi la città del Vaticano e la città Leonina a Roma”.

 

Consiglio Generale composto da 700 cittadini

Quindi “si spiega come Macerata, esternamente molto più estesa del perimetro delle mura fatte costruire da San Leone IV (…) abbia potuto conquistare, dopo il 1116, tutti i castelli circostanti e abbia potuto inurbare i loro abitanti e spiega pure come, a meno di un secolo dalla fondazione ufficiale data dagli storici locali, già nel ‘200, il Consiglio Generale della città, era composto da 700 cittadini, una enormità, degno di una grande metropoli quale era sempre stata e continuava a essere Macerata, capitale del Regno dei Franchi e capitale della cristianità. A titolo conoscitivo e di paragone, Firenze, un paio di secoli dopo, nel momento del suo massimo fulgore, aveva un Consiglio Generale, composto da 500 cittadini: il salone dei 500 all’interno di Palazzo Vecchio, è lì a testimoniare.

 

La questione dei 20.000 abitanti

La questione della popolazione, appare interessante anche per quanto riguarda Roma, viene infatti comunemente detto che l’Urbe, durante il medioevo, visse un periodo di forte decadenza tanto che la stessa era arrivata ad avere solo 20.000 abitanti ma… perché la città di residenza del papa, il capo indiscusso della cristianità dove dovevano arrivare tutte le ricchezze dell’impero, era così malridotta e così poco popolata?” Se invece Roma era all’attuale centro storico di Macerata allora si comprende come questo non potesse avere più di 20.000 abitanti.

 

Perché per secoli Macerata non ebbe il Vescovo?

La presenza del papa nell’odierno centro storico di Macerata sana pure un’altra incredibile incongruenza, ossia il fatto che la città, capoluogo della Marca non abbia avuto, per secoli, una sede vescovile, quando altre di minor importanza ed estensione, l’avevano, ma se Macerata era Parigi e anche Roma, tutto si spiega, “come oggi a Roma, il papa che non è residente a Roma, ma nella Città del Vaticano, è, però, il vescovo della città, così doveva succedere allora per Macerata-Parigi, e questi doveva avere, come succede nell’odierno, un suo vicario per la città che nella traslata storia dell’odierna Parigi, è considerato il vescovo”. Macerata quindi per secoli non ebbe il suo vescovo perché in essa vi era il papa.

 

La città chiamata “Porto”

Ritornando a Leone IV, questi oltre a far costruire le mura della città Leonina, fece anche molte opere che gli storici ufficiali dicono essere state fatte nel territorio “laziale”, come a esempio, lungo la costa, fece erigere una città per i Corsi che lo avevano aiutato contro i Saraceni e questa la denominò “Porto”. Nella considerazione che gli storici ufficiali non sono concordi circa l’ubicazione di Porto, che pongono però sempre nel Lazio, e non sanno con precisione indicare l’ubicazione di questa città, forse perché nel Lazio non vi è mai stata una città con tale nome, perché il litorale del papa non era quello laziale ma quello marchigiano in  quanto, per un lungo periodo, Macerata era Roma.

 

La carta di Luchino del 1564

Se si consultano antiche carte del Lazio non si trova riscontro di una città chiamata “Porto”, invece se si consulta la carta delle Marche, quella di Vincenzo Luchino edita a stampa nel 1564, si trova, a sud del fiume Potenza, lungo la costa, la rappresentazione di una città fortificata chiamata Porto, da non confondere con Monte Santo, oggi Potenza Picena, o con porto di Monte Santo anch’esse raffigurate. Di questa città la storia locale assolutamente non parla…

 

Conclusione: la domande scomode

In conclusione, nella considerazione che in un articolo non si possano evidenziare le altre innumerevoli “prove” a sostegno che Macerata fu Parigi e pure Roma, rimando alla lettura di “Storia dei popoli delle Marche ovvero l’origine d’Europa” dal quale ho tratto i virgolettati presenti nel testo, mentre agli scettici, chiedo: perché la salma di papa Leone IV è custodita dentro la chiesa di San Giovanni in Macerata? Come possono i documenti medioevali parlare di Castel Sant’Angelo in Roma se questo nome è stato dato a quello presente nella odierna Roma solo nel Rinascimento? Come poteva, la odierna Roma, nel medioevo, essere ridotta a un cumulo di “macerie” e così spopolata se era la sede del papa? Stante la sicura certezza di una città chiamata Porto lungo la costa maceratese, che cosa era questa Porto? Chi l’aveva fatta erigere? Quale la sua storia? Se qualcuno risponderà alle mie domande in modo convincente, sono pronta a fare ammenda.

Simonetta Torresi

13 marzo 2018

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