Con pazienti appostamenti riesce a cogliere e fissare tra i migliori scorci naturalistici della nostra Regione. I suoi vivaci e dettagliati scatti sono un invito a visitare i nostri paesaggi fluviali e lacustri, spesso sottovalutati.
Le sue esperienze naturalistiche
Il fotografo Antonio Pettinari di Civitanova Marche condivide con noi alcune sue esperienze naturalistiche. All’inizio degli anni Ottanta ha iniziato a fotografare, osservando gli uccelli selvatici alla foce del Chienti, come gli aironi, che nidificano anche all’oasi Ripabianca di Jesi e alla palude di Colfiorito. Pian piano si è perfezionato e ha frequentato più assiduamente quei luoghi. Ha tenuto parecchie mostre fotografiche presso le scuole di ogni grado a Civitanova Marche, collaborando con Legambiente e il WWF, eventi che hanno attirato l’attenzione di grandi e piccoli. Ventisei anni fa, nelle Marche, è stato uno dei primi soci a iscriversi all’AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani). Studiando ha approfondito le sue conoscenze sugli uccelli, per distinguerli e apprenderne le abitudini; fa parte del gruppo “Ornitologi Marchigiani”. Le sue foto, volte alla divulgazione, spaziano tra ambiente, paesaggi, fauna, flora e macro. Ha ripreso camosci, cervi e caprioli, reintrodotti non troppi anni fa nel Parco dei Sibillini, trascorrendo notti intere in appostamento al freddo.
Osservazione e ascolto dal vivo
Non apprezza le trappole fotografiche, preferisce osservare e ascoltare dal vivo la fauna selvatica. Ama il rumore del silenzio, il bramito del cervo in amore e l’ululato del lupo; quest’ultimo ripreso a Castelluccio di Norcia. È sempre attento e non si lascia scappare l’attimo fuggente né i particolari; quando non erano a portata del l’obiettivo mammiferi e uccelli ha ripreso albe e intense immagini notturne della Via Lattea. Non trascura gli insetti e i particolari. Antonio Pettinari ama anche riferire alcune sue conoscenze ornitologiche.
Dall’airone all’aquila all’upupa
Ha ripreso immagini splendide del martin pescatore, dell’airone cenerino, del bianco maggiore e rosso guardia-buoi, della poiana anche a Civitanova Marche e dell’aquila a Montecavallo e Castelluccio di Norcia, del corriere piccolo, che nidifica sulle dune di sabbie mobili, come l’area socio-floristica “Tre Case”, tra Civitanova Marche e Porto Potenza Picena. La garzetta bianca, che sono riuscito ad ammirare direttamente anch’io lungo la costa, appartiene alla famiglia degli aironi. Il gruccione è l’uccello migratore più colorato che nidifica da noi, sulle pareti di sabbia, da giugno a settembre. Anche la bella upupa è una specie migratrice. Sua è l’eccezionale foto di un martin pescatore sopra un fiore di loto, che non è un suo posatoio naturale.
Non solo foto, anche sensibilizzazione al rispetto della natura
Mentre ne parla, esclama: “La fotografia naturalistica è anche fortuna, ma devi trovarti sul posto”. Per onestà intellettuale bisogna dire che dalla fine del secondo conflitto mondiale, quando il rispetto e l’osservazione della natura erano meno sentiti, la fauna selvatica della nostra Regione si è impoverita sempre di più per vari motivi, la caccia al primo posto. Recandosi sugli stessi luoghi frequentati da Pettinari, non è per niente facile ammirare ciò che lui ha fissato su pellicola, come si diceva una volta. Pettinari non si limita a scattare foto documentative, è soddisfatto quando, tramite la conoscenza, riesce a sensibilizzare la gente al rispetto della natura. Come mai non si è riusciti a fare un’oasi naturale nel vicino estuario del Chienti? “È una lotta che dura da decenni quella di fare un’oasi lungo la foce del fiume Chienti, con tante giunte, anche a livello provinciale e regionale, ma non c’è la volontà”. La sua ultima mostra “Frammenti” si è tenuta dal 14 settembre al 14 ottobre alla “Cinciallegra”, un bar lungo la pista ciclabile per Civitanova Alta. Sono state esposte 28 immagini naturalistiche in forma acquerellata.
Eno Santecchia
9 marzo 20218