Da sempre, quando si ha mal di testa, si cerca un posto appartato e silenzioso nella speranza che il dolore diminuisca. Non sempre è così e una esperienza diretta ce lo fa sapere… ecco il racconto del professor Sergio Angeletti, malacologo di fama mondiale e titolare dell’Agenzia Medica Europa oltreché membro dell’Accademia Scientifica Americana e giornalista scientifico.
Il racconto
“Sono stato chiamato a Watamu, in qualità di malacologo, per intervenire su alcune conchiglie che, con le loro larve, facevano danni alle attrezzature della “Piattaforma spaziale italiana San Marco”, localizzata al largo del Malindi. Quando li arrivava un ospite i locali ne approfittavano per far festa. Avevo un terribile, addirittura feroce, mal di testa ma dovetti partecipare allo spettacolo serale e al capo villaggio, che mi faceva gli onori di casa, dissi subito della situazione in cui mi trovavo. Lui mi invitò a mettermi seduto vicino a un tamburo delle dimensioni di una grancassa e quando il gigantesco aggeggio iniziò a far baccano, per dar via alla festa, sentii vibrare il mio torace da cui parve salir su un flusso liberatorio che cancellò, di botto, il mio mal di testa. Una magia nera? No! Un ben fatto vibromassaggio neuro circolatorio tale da sbloccare i vasi sanguigni contratti dal dolore alla testa. Tornato in Italia ho fatto una chiacchierata con l’amico emerito cefalgologo Giuseppe Nappi e con il fisico e medico professor Pier Giorgi Spaggiari, che mi hanno esplicitato i loro studi fatti sulle vibrazioni indirizzate terapeuticamente all’organismo che sono oramai all’ordine del giorno, in alternativa alle altre terapie invasive, e che vengono usate, sistematicamente, da tempo”. Ecco questo è il racconto di mio cugino, il professor Sergio Angeletti, per cui poggiando su basi scientifiche diciamo che: “Il rullo del tamburo può essere un toccasana per il mal di testa!”
Cesare Angeletti
5 febbraio 2018