La china discendente di Macerata si vede anche nei depliant

Qualcuno mi dice che le contraddizioni che ogni giorno vedo siano il semplice frutto dell’età che passa, altri invece sostengono che continuo a essere il brontolone che sono sempre stato, comunque quello che non riesco a capire è cosa si voglia fare di questa nostra città: Macerata!

 

Dallo Sferisterio alla… morte!

Mi è capitata sotto le mani “la nuova pianta della Vostra Città” (offerta da geoplan.it) e subito salta all’occhio l’ottima scelta di aprire Macerata in tutta la sua bellezza! Da una parte il nostro fiore all’occhiello: lo Sferisterio di Ireneo Aleandri che “Cento consorti…”, rilanciato, addirittura in tutto il mondo, dal buon Francesco Micheli e, sotto, c’è “la morte”! che rende tutti uguali.

 

“Ricordati che devi morire!”

È famosa la frase latina, resa celebre nel film di Troisi: “Ricordati che devi morire!” Forse la molla di simile accostamento è stata la consapevolezza di aver intrapreso, con Macerata, una china discendente nelle statistiche che ogni anno i quotidiani si divertono a pubblicare; o è prevalso il fatalismo dei napoletani, inutile far finta che la “discesa e l’eventuale dipartita” non esistano per cui tanto vale tenerle presenti, facendo i debiti scongiuri! Comunque per “tirarci su” basta aprire il pieghevole per ritrovare la vera anima di “Macerata Civitas Mariae”.

 

Meglio negli spazi interni

Un ragazzo giorni fa mi ha detto che, con i suoi 30 anni, spera in una rivoluzione delle coscienze perché solo così potrà cambiare il mondo ma, purtroppo, ho risposto, con i miei oltre 50, che non vedo all’orizzonte un cambiamento così difficile eppure così semplice! Tornando al depliant, i soldi sono importanti ma sotto lo Sferisterio perché non mettere un ragazzo di Macerata che crede nel futuro: ci sono atleti, scienziati, letterati, artisti e… “ricordati che devi morire” lasciamolo negli spazi interni!

Fabrizio Giorgi

1 febbraio 2018

 

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