Si avvicinava il Natale del 2007 e una rilevante parte della Collezione Cassese uscì dall’angusta palazzina di via Maffeo Pantaleoni a Macerata, in cui i preziosi presepi erano conservati, per mettersi in mostra a Palazzo Ricci, che li ospitò nelle sue sale dal 15 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008. Fu un avvenimento dato il valore di quei presepi provenienti da tutto il mondo e dalle epoche più disparate.
Cosa è la Collezione Cassese
La “Collezione tipologica Cassese” iniziò con statuine di terracotta del 1930 e ognuno dei 4mila pezzi ha una sua storia ed è il frutto di ricerche appassionate. C’è un presepe del 1600, scolpito in legno, che una contessa centenaria di Napoli assolutamente non voleva cedere ma ci pensarono i suoi eredi alla sua morte. A Domenico Cassese ci vollero 14 lunghi anni per rintracciare un Bambinello del ‘700 che mancava per completare un’altra ambientazione. I presepi del ‘700 e ‘800 napoletano sono splendidi nelle figurazioni e nella meticolosità dei particolari, tutti inseriti in scenografie che lo stesso Domenico realizzava personalmente. C’è un’opera cinese in bambù, una cecoslovacca con foglie di granturco, un presepe russo fatto con la stagnola dei cioccolatini, e ancora egiziani, peruviani, spagnoli, giapponesi. Tra i materiali abbiamo la ceramica, la madreperla, il caolino, la mollica, la creta, la cera e perfino la roccia marina. Il più piccolo è realizzato in una noce, il più… luminoso in una lanterna.
Sono migliaia, bellissimi, tutti dotati di un fascino particolare…
Che fine ha fatto la Collezione Cassese? È rimasta integra? Chissà…
14 gennaio 2018