A Corridonia si celebra l’Architetto Marone Marcelletti

Si è svolta presso la Sala Consiliare del Comune di Corridonia la conferenza stampa di presentazione degli eventi legati alla celebrazione del centenario della nascita dell’Architetto Marone Marcelletti.  Organizzati con il patrocino del Comune di Corridonia  e dell’Ordine  degli Architetti di Macerata, sono stati promossi, tramite l’Associazione Culturale Luigi Lanzi, da un gruppo di persone (per la maggior parte corridoniani) che ritengono veramente importante la figura di Marone.

L’Architetto Mario Montalboddi, su invito del Sindaco, ha illustrato le linee guida dei diversi allestimenti in cui la manifestazione si articola: “Il senso della mostra e degli eventi connessi hanno come intento ispiratore quello di valorizzare la figura di Marone a cento anni dalla nascita. L’aspetto istituzionale va di pari passo con la necessità di fare emergere le qualità di una figura complessa e spesso imprevedibile comunque  molto attuale e ricchissima di spunti per il dibattito sull’Architettura e le arti visive. Partiamo dalla Mostra Architettura per trent’anni organizzata dall’Ordine degli Architetti di Macerata in collaborazione con il Comune di Macerata, nel 1986, a cinque anni dalla scomparsa di Marone e dalla pubblicazione del catalogo sugli “Utensili per la lavorazione del legno nella collezione Marone Marcelletti “ pubblicato a seguito della donazione della stessa collezione, da parte degli eredi Marcelletti, al Comune di Macerata. Occorre  implementare in modo corposo gli studi su Marone. Il Comune di Corridonia unitamente con l’Associazione Luigi Lanzi  ha condiviso l’importanza di questo evento e ha sostenuto l’iniziativa. Così come l’Ordine degli Architetti di Macerata, che ha tutto l’interesse ad appoggiare eventi che animano il dibattito sul fare architettura e lo Stesso Comune di Macerata in quanto depositario della collezione Marone Marcelletti presso il Museo Buonaccorsi. Motore di tutto un gruppo di  persone  che in qualche modo hanno conosciuto Marone direttamente e hanno percepito l’importanza di questa figura non solo nel panorama dell’Architettura ma anche come grande personaggio per la storia della cultura di Corridonia. Marone in questo senso può costituire l’elemento fondativo per la realizzazione di un museo del Novecento tutto corridoniano. In questa direzione hanno lavorato e partecipato in diverse forme: Rodolfo Marcelletti, Eliana Leoni Marcelletti, Paolo Basilici, Cristina Bevilacqua, Silvio Craia, Mario Domizi,  Bruno Mariani, Pietro Molini, Mario Montalboddi, Ilenia Pierantoni, Michele Schiavoni, Leonardo Serafini e Daniele Taddei.

Le attività sono state pensate con l’obiettivo di restituire le varie facce della personalità di Marone e sono state perciò divise in tre sezioni con altrettanti allestimenti in luoghi diversi di Corridonia.

      

La prima parte: MARONE: DISEGNARE ARCHITETTURA  viene allestita  nella sala consiliare e consiste in una selezione di disegni, schizzi a mano libera, ecc. di progetti in gran parte corridoniani che non pretende certamente di essere esaustiva dell’opera di Marone. Si tratta di una selezione legata alla sensibilità particolare di chi li ha scelti che vuole essere un punto di partenza per un discorso ampio e articolato su una figura che presenta tratti di genialità. L’apertura della mostra sarà preceduta da una conferenza che presenterà le diverse linee interpretative dell’opera di Marone.

La seconda parte: MARONE: CORRIDONIANO D’ECCELLENZA si svolge presso l’Officina delle Arti, atelier  recentemente inaugurato in via Piave 15 e riguarda Marone uomo corridoniano. Una mostra a carattere essenzialmente fotografico che lo ricorda protagonista fin da giovanissimo della vita corridoniana e maceratese, dotato di un carisma formidabile, fino alla sua scomparsa nel 1981. L’apertura della mostra sarà seguita da un serie di Testimonianze da parte di chi lo ricorda, come Pietro Molini e Silvio Craia.

La terza parte: PESCHI, TULLI, MARONE e dintorni che si svolge presso il Contemporary Marche Art indagherà il contributo di Marone sul fronte artistico sia attraverso la collaborazione con Wladimiro Tulli e Umberto Peschi, a loro volta protagonisti assoluti del ‘900 maceratese, sia come maestro e vero e proprio “educatore” di talenti.”

Successivamente sono intervenuti il Sindaco Paolo Cartechini e il presidente dell’Ordine degli Architetti maceratese Vittorio Lanciani. Il Sindaco, dopo avere debitamente ringraziato gli eredi Rodolfo Marcelletti ed Eliana Leoni Marcelletti per la disponibilità manifestata, ha sottolineato l’importanza di Marone anche come figura espressamente politica, attiva sia a livello comunale che provinciale, e ha annunciato, su sollecitazione di Pietro Molini, che in futuro l’Amministrazione Comunale avrà il piacere di dare seguito alla proposta di intitolare una via o una piazza del comune natale a Marone.

Dal canto suo Vittorio Lanciani ha dato il benvenuto a una iniziativa come questa, che serve a riportare al centro del dibattito culturale e politico il ruolo del progetto di Architettura e della figura stessa dell’Architetto che purtroppo oggi si sta perdendo.

Infine sono intervenuti Michele Schiavoni e Paolo Basilici, due tra gli architetti protagonisti dell’allestimento della mostra e della conferenza introduttiva che hanno, in vario modo, indicato prospettive diverse per interpretare l’opera di una figura protagonista del suo periodo. Schiavoni mettendo in relazione Marone agli altri due architetti maceratesi più importanti dell’epoca, Alfredo Lambertucci e Paolo Castelli, cerca di comprendere più approfonditamente i modi diversi di essere architetti interpreti del linguaggio modernoe razionalista. Basilici ha invece sottolineato, ricordando la sua personale esperienza nello studio di Marone, l’importanza delle radici culturali legate alla storia del nostro territorio che in qualche modo ne determinano nel bene e nel male l’operato.

Il logo vuole emblematicamente operare una sintesi tra tre aspetti costitutivi della figura di Marone: primo la valenza dell’attaccamento alla sua terra e la totale identificazione con la sua cittadina di origine, rappresentando il nome di Marone come un acronimo che racchiude i suoi tre nomi storici, Montolmo, Pausula e Corridonia. Secondo viene mostrata la costruzione geometrica della sezione aurea come fondamento del fare architettonico a cui Marone aderisce quale valore universale. Infine, in modo ancor più marcato, la sua fede nella rivoluzione del linguaggio moderno di cui Le Corbusier è uno dei massimi interpreti, simbolicamente viene rappresentata dalla figura del Modulor.

8 dicembre 2017

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