Solo pannicelli caldi
La situazione, se non rasentasse il tragico sarebbe perfino comica. Analisi condotte dall’Arpam (Agenzia regionale) hanno dato, finalmente, il loro verdetto: “La diossina, poca, c’è! Vietato fumare! Ergo spegnere l’inceneritore”.
Nulla da eccepire, nulla da dire.
Eppure c’è chi ancora si sforza a parlare… infatti in conferenza stampa (attingiamo da Cronache maceratesi in quanto La rucola non è stata invitata) hanno detto: “Il Cosmari è un’eccellenza nazionale” (se qui l’eccellenza puzza… figuriamoci nel resto d’Italia!);
“E’ un patrimonio dell’intera comunità provinciale” (e che patrimonio: c’è costato, ci costa e ci spella!);
“Non si giustificano le dichiarazioni dei Sindaci-soci, Monti e Carancini che creano allarmismi ingiustificati” (Perché sono soci devono stare zitti e non possono difendere la salute pubblica? Allarmismi ingiustificati? Quello che ha certificato l’Arpam che sarebbe?);
“Le analisi dell’Eco Chimica Romana sono contrastanti ma nell’incertezza abbiamo spento l’impianto prima della diffida” (Incertezza? Allora non siete certi che è tutto ok!).
Adesso fanno come per le sigarette: ci mettono un filtro nuovo da 300mila euro e piangono perché, a camino spento, spenderanno di più per portare i rifiuti in discarica. Qui siamo al limite dell’assurdo: ma la salute delle persone quanto vale? Si può monetizzare la morte di un essere umano per tumore indotto da disfunzioni tecniche? Poi siamo alle comiche: per far sparire le puzze… raddoppieranno l’impianto di lavorazione dell’organico per assecondare la teoria secondo cui più organico c’è e meno puzza si crea!
Hanno anche detto: “Non siamo la fabbrica degli orrori!”
Rucolando possiamo dire: “Forse, ma siete la fabbrica degli errori!”
Nessuno che vada a dire in Regione: “ ‘Sta tarabba pestifera non ha mai funzionato bene… l’unica cosa da fare, invece di spendere sempre in pannicelli caldi, sarebbe di spianare tutto e di rifare uno stabilimento un po’ più moderno, più funzionale e soprattutto più sano!”
il direttore