Il coraggio di Maurizio Boldrini: avanti per la 35^ volta!

La prossima settimana inizia per la trentacinquesima volta il corso annuale della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro diretto da Maurizio Boldrini. Qualcuno ha scritto: “Ci sono le scuole di recitazione, poi c’è il Minimo Teatro”, già, la vicenda della Scuola maceratese è da sempre caratterizzata da una unicità distintiva data da più elementi: innanzitutto le indicazioni fornite agli allievi sono frutto di combinazioni interdisciplinari di altissimo livello, non si riproducono in facili cliché, ogni lezione è un viaggio di conoscenza sia per il maestro che per l’allievo, inoltre il Minimo opera, suo malgrado, senza contributi pubblici, in ambito teatrale non esiste a livello nazionale un altro caso simile di massima scientificità e altrettanta indifferenza istituzionale. Le ricerche sul linguaggio teatrale praticate al Minimo Teatro sono riferimento anche in ambito medico, architettonico, filosofico, antropologico. Per quanto poi riguarda l’ambito propriamente teatrale, le esperienze della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione sono approdate in ambiti internazionali quali: IRCAM di Parigi, Institut del Teatre di Barcellona, prossimamente al Trinity College di Dublino, si sono occupati del Minimo la radio francese e la RAI, il regista Luca Ronconi nelle sue “Voci per l’attore di teatro” cita Maurizio Boldrini, unico italiano vivente in mezzo a nomi grandissimi del panorama internazionale.

Dott. Boldrini qual è la sua impressione dominante a inizio del 35° “viaggio” del Minimo?

Una impressione di estrema precarietà, quella che si potrebbe chiamare la “storia” del Minimo coincide con la sua “poesia”, taluni ne riconoscono, o credono di riconoscerne la storia, pochi sanno leggerne la poesia.

Parole amare per un inizio!

Per me ogni lezione che tengo è come se fosse la prima e l’ultima, da 35 anni, ciò significa che non faccio repliche, è costante, invece, un anelito verso la progressione della conoscenza, però intorno il plauso alla mediocrità e la violenza dell’indifferenza aumentano di consistenza, è una battaglia ardua quella del Minimo Teatro e non ho voglia di passare né per una vittima, né per un eroe, vorrei solo continuare a studiare e a far studiare.

Cosa invece la conforta?

L’attenzione, la generosità di amici, la scintilla che brilla negli occhi di un allievo quando insieme scopriamo una cosa che io e lui prima non sapevamo. Al Minimo abbiamo ribaltato il concetto di “recitazione”, niente a che fare con la finzione e il mascheramento, è un gioco serio che impone ai partecipanti il riconoscimento e la prova delle personali essenze vitali. Al Minimo non si finge la vita di personaggi, si prova a vivere.

 

Info

Ci sono ancora alcuni giorni utili per le iscrizioni di nuovi allievi: Minimo Teatro, borgo Sforzacosta 275, Sforzacosta di Macerata, tel 347 1054651.

A cura di Patrizia Mancini

4 novembre 2017

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