San Giuliano

Cacciatore solitario con il falcone

al suono del corno con la balestra

in spalla

e la faretra per le frecce,

nel silenzio muto del bosco

per orsi, tassi e pavoni

dove ti inseguono fede,

dubbio e immaginazione.

Il tuo amore è giunto

al di là del bene e del male.

Cos’è l’affetto per la donna amata

se non un sogno di bellezza

fatto carne?

Con il pugnale hai fatto splendere la

luce del tuo volto, e non sono bastate

le stelle del cielo, sconvolto dalla tua

collera per l’ultima parola morente.

Cacciatore solitario,

sulle foglie morte,

a colpi di sangue mendicando

per il mondo ora vai.

Respinto ovunque con una profonda

sofferenza, mai sazia,

in una piccola barca di libertà,

per condurre il pellegrino

all’altra  sponda.

Cacciatore solitario,

affondasti il pugnale

sotto le costole,

e la poesia divenne dolore

per il fondamento della tua anima

in Cristo

ai tuoi occhi smarriti,

dispersi nella polvere,

per nascere così solitudine e sacrificio.

28 ottobre 2017

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