Serata in allegria per il raduno dei cinquantenni di Treia

Sabato 14 ottobre a Treia si è svolto il “raduno” dei cinquantenni: un gruppo numeroso di nati nel 1967 provenienti dal capoluogo e da tutte le contrade, che si sono ritrovati, alcuni dopo una lontananza di quarant’anni, presso la nuova struttura in legno del Ss.Crocifisso per assistere alla funzione religiosa celebrata da Padre Luciano Genga, seguita da un convivio in un noto ristorante di San Lorenzo.

Come ricordo ai partecipanti è stata consegnata una pergamena con su scritta una simpatica poesia in rima ideata da Suor Lucia Stacchio, una degli organizzatori, dedicata a tutti i presenti e anche a chi non c’era. La trascriviamo salutando con l’occasione anche i cinquantenni del Comune di Pollenza, che hanno festeggiato la stessa sera.

 

50 anni e non sentilli… e se li sinti te li téni!

 

Amici 50enni

vicini e lontenni

stasera festeggìmo

contenti magnìmo,

non pensimo a stanotte

quanto lo fetico ce farà a botte

 co’ la papera, ‘o riso e lo vì

difficili da digerì,

da gioinotti non ce penzèmo

che de notte ce rotulèmo

pé digerì in tutta fretta

le patate e la porchetta.

Se dice che… “dopo ‘a cinquantina

un dolore ogni matina”

infatti le malatie dell’età

qui dentro, chi è che non ce l’ha?

A commatte co’ li denti

diciàteme chi è contenti,

meglio chi mette la dentiera

che perde la criniera,

a chi perde li capigli

il conforto è ne li figli,

a chi glie dole l’ossa

e a chi sta a un passo dalla fossa…

Insomma, io per l’appunto,

ho un difetto in ogni punto.

Se vai da lu dottore

ogni parola è un dolore

che te dice: “non beve durante i pasti,

co’ i vincisgrassi la linea ti guasti”

pare de sentì u treno de San Sivirì:

“niente vì, niente vì!”.

Per continuà…la pista è proibita

‘u salame te ‘ccorcia la vita,

la pancetta abbrustolita

è del tutto abulita,

‘a ‘u prosciutto

guardaglie brutto,

‘a costarella

te la cresce a fardella,

pé non dì de la carbonara

che ce devi fa cagnara.

Se avete capito la morale

non c’è da magnà ‘u maiale!

Ma allora, caro dottore,

come rallegreremo le nostre ore?

Qui a Treia e dintorni

se piglia primo, secondo e contorni.

‘A tavolata in compagnia

è la cosa più bella che ci sia,

stare insieme a festeggiare

non ce lo puoi negare!

Ecco allora la ricetta

che sostituisce la forchetta,

anche se è un pò audace

scrivo la ricetta della pace,

per la pace serve un girotondo

con gli ingredienti di tutto il mondo:

10 grammi di amicizia sincera,

20 grammi di gioia vera,

20 grammi di fratellanza,

e 50 di tolleranza,

mischi tutto, con la speranza

girando bene con costanza,

tutto mettiamo nel forno dell’amore

riscaldato dal nostro cuore,

Una spolverata di preghiera

e servire mattina e sera.

alla fine della ricetta

troverai la gioia perfetta!

Saluto tutti quanti chiedendo aiuto ai Santi

è ora di pregare

se in grazia di Dio vogliamo stare…

Santa Lucia

magnìmo a tirà via,

Sant’Antò

prima che ce piglia un coccolò,

Santa Annunziata

abulìta ‘a cioccolata,

San Pietro

che ‘o colesterolo vada indietro,

Sant’Ubaldo,

e camina ogni tanto!

San Patrizio a Treia e Chiesanòa

la pressiò ce mette a la pròa,

Santa Maria in Selva

de dolori ‘na caterva,

San Lorenzo ‘bbrustulito

ce tocca a magnà scunnìto,

e se dopo tutte st’attenziò

non truìmo ‘a soluziò

pe’ stà meglio corpo e mente

ce ‘ccontenterimo ugualmente,

viviamo la vita che Dio ci ha donato

è lui che ogni giorno va ringraziato

dal giorno che ci ha creati

fino ad oggi che ce simo ‘troàti.

Ma è ora de falla corta

perchè adesso porta la torta,

e anche se fa male

ce la magnìmo uguale!

Belli e brutti, auguri a tutti!

15/10/2017

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