“Trasmigrazione” interrogarsi nel profondo dell’anima

Un vago senso di colpa

come piombo fuso, nel cuor

mi cola.

 

Se un sorrido le labbra

mi sfiora

di scatto un’ombra

di tristezza lo fuga.

 

Di notte e di giorno

nel sonno e nella veglia,

sento, costante ed ossessiva,

la sua presenza.

 

Allora io rovisto nella mente,

nel cuore frugo e scavo

cunicoli tentacolati

nelle pieghe più fonde

dell’anima mia,

alla ricerca spasmodica

del senso preciso

di quell’anonima colpa,

ma altro non trovo

che una vuota crisalide

rinsecchita dal tempo:

 

forse son già vissuto

in un mondo lontano,

nascosto in una faglia

dell’immenso universo.

15 ottobre 2017

 

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