“Insidia costante”, queste due parole sono veramente un grido di allarme e non lo nego, se non avessero una coerenza totale su quello che sta accadendo. In sintesi, oggi, secondo il mio parere, l’uso insensato di pesticidi, insetticidi, diserbanti, nel settore vegetale, ed estrogeni in quello animale, per non aggiungere ben altro, è veramente diventato dilagante. Questo stato di fatto è estremamente pericoloso, per la salute umana.
Alimentazione base di vita
L’alimentazione è alla base della vita. Come si può accettare la distribuzione per il consumo di prodotti non solo nazionali, ma anche esteri, senza un severo analitico controllo? Alcuni prodotti provenienti dall’estero contengono fitofarmaci cancerogeni, banditi da tempo dal nostro Stato, mentre lì vengono usati, diffusi e introdotti poi nel nostro territorio. È assurdo. È appena il caso di ricordare che, semplicemente, residui di poco conto bastano per “minare” la salute individuale nel corso del tempo. Tutti gli istituti di ricerca chiedono aiuto finanziario per scoprire tutto ciò che provoca la morte. Aiutiamo con coraggio e generosità.
Perché non fare prevenzione?
Ma quando finalmente mettiamo mano alla prevenzione? Mi sento già ripetere il richiamo più volte ascoltato “se non ricorriamo a qualche sostanza, non raccogliamo più nulla”. Non è vero, oggi l’agricoltura ha un formidabile aiuto dovuto alla presenza di macchine agricole, con le quali si può intervenire in ogni momento per supplire a tanti diserbanti totali o selettivi, veri e propri avvelenatori della terra. Da ricordare, che la terra è il più grande e maestoso laboratorio del creato, capace di annullare, correggere, gli errori dell’uomo. Ma non bisogna mai abusarne: alcuni anni fa, una disposizione ministeriale rese obbligatoria a tutti coloro che volevano usarli, la conoscenza dei fitofarmaci e l’uso che si doveva farne.
Fitofarmaci: 4 categorie
Furono classificati in quattro categorie: la prima e la seconda le più pericolose, la terza e la quarta, accessibili a tutti. Per le due classificate come più pericolose, tutti coloro che le maneggiavano dovevano essere muniti di un tesserino che veniva concesso dopo un esame. Di questo tesserino non si è sentito più parlare. In tutti i contenitori, di prima e seconda classe, all’esterno dovevano figurare un teschio e una croce di Sant’Andrea. Il tempo ha appassito tutto. Imprudenza! Molta.
In prima classe gli esteri fosforici
Nella prima classe venivano allineati gli esteri fosforici, veri e propri sterminatori di insetti: agivano per contatto, per ingestione, per asfissia. Povere nostre api! …e rimanevano in circolo nella pianta: poveri noi! Residui minimi di questi prodotti, nell’organismo spesso associati ad altri, costituivano un grande subdolo pericolo per la nostra salute. Eppure con un po’ di buona volontà potremmo ricorrere a rimedi diversi, escludendo il rischio ricordato.
Olio di palma
Oggi si mira, senza scrupoli, direttamente al guadagno, allora si fa uso a esempio, in grande misura dell’olio di palma nei prodotti dolciari, quindi nelle pasticcerie, nei ristoranti e dove vi sono in uso fritture. Perché? Perché l’olio di palma costa poco, non parliamo di quello poco raffinato. È da tutti risaputo che contiene elementi cancerogeni. Ma i nostri politici sono attenti a impegni più vicini alla loro tasca, come vitalizi, pensioni d’oro e altri privilegi, e perdono tempo nel vociare su squallidi argomenti.
La droga e il cervello
Vorrei aggiungere altre notizie apprese da giornali e notiziari televisivi. Dalla Cina, dall’India, giungono prodotti che vanno a integrare, o sostituire, le droghe già molto diffuse, delle quali non si conoscono i contenuti, i principi attivi. A questo punto, di fronte a giovani che hanno assunto tali derivati, giovani disorientati, colpiti spesso nel cervello, mi chiedo come reagire dopo essere rimasti attoniti.
Difendere la salute pubblica
Si tratta di difendere con ogni mezzo e con impegno, la salute pubblica, quella dei figli, dalle gravi conseguenze cui sono esposti e si espongono, spesso ignari, perché poco protetti. Capisco che il mio è un grido di allarme che non sono riuscito a far tacere, perché me ne sono sentito complice. Ma agli amici lettori de La rucola mi apro, e se ho dato l’impressione di esagerare me ne scuso. Molti mi accuseranno che sono un autentico sobillatore… sobillatore non privo di prove provate.
Walter Filoni
30 settembre 2017