Facendo seguito alla prima puntata, dopo aver verificato come non produttivo il faticoso studio del Giambullari, Nazzareno Graziosi ha ripiegato su:
B) “Roma Antica e Moderna” tomo III (ricavato dal Baronio e altri classici Autori) Roisecco Roma (1765).
pag 394 “Avendo il popolo Romano felicemente occupato colle sue forze quasi tutta l’Asia, ne fece… dono al Re Attalo… Fabio Massimo ricevé da Annibale i prigionieri romani colla sola promessa, che il Senato gli avrebbe quanto prima inviato il prezzo del riscatto…, Fabio mandò suo figlio prontamente a Roma, per vendere una possessione, che sola gli era rimasta, con il di cui prezzo sodisfece Annibale; volendo più tosto privare la sua prole del patrimonio, che la sua Patria della pubblica Fede. Essendo stato vinto, dai Romani, Filippo Re di Macedonia, mediante il valore di Quinzio…(il quale partecipò ai) giuochi Istimici… Nella frequenza maggiore di quei Popoli (Greci) fece, questo generosissimo Capitano, gridare improvvisamente ad alta voce da suoi Trombetti, e suoi Ministri, che tanto lui, quanto il Senato Romano donavano a tutte le Città della Grecia, sottoposte al dominio di Filippo, la libertà primiera, e le dichiaravano immuni da qual sivoglia legge di servitù; al quale inaspettato avviso tutte quelle genti sollevarono al Cielo tanto veementi le acclamazioni, e le voci, che alcuni uccelli attoniti, ed atterriti nell’aria, si lasciarono cadere in terra, (Valerio Massimo lib 4. De Liberalitate)”. L’affrancamento dalle contribuzioni e da aggravi servili era da sempre una prassi rispettata come si è visto anche con Sestio in Provenza e con Cesare in Gallia.
Continua…
19 agosto 2017