Sòr Vingè, farmacista a Montolmo, lasciò la motocicletta, con cui aveva avuto diverse disavventure, per acquistare un’auto. Nessuno seppe spiegarsi come avesse potuto ottenere la patente di guida, anche perché in una delle sue primissime uscite, nel prendere una curva, sbandò così tanto da andare a finire contro una rete di recinzione. Il guaio fu che contro quella rete quasi spiaccicò un passante, per fortuna senza gravi conseguenze per il malcapitato. Il farmacista, sceso dall’auto, all’indirizzo del pover’uomo, che si tastava addosso per sentire se avesse qualcosa di rotto, arrabbiatissimo gridò: “Tu proprio ècco duvìi passà’, stamatina?” (Tu proprio qui dovevi passare questa mattina?). “E tu – ebbe la presenza di spirito di ribattere il passante – proprio a me, stamatina, duvìi pijà’ de mira?” (E tu, proprio a me questa mattina dovevi prendere di mira?). Il farmacista, come per scusarsi, assicurò: “Ma se sapìo che ce passavi tu, mica ce passavo io da ‘ste parte!” (Ma se avessi saputo che ci passavi tu, mica ci sarei passato io da queste parti!).
7 agosto 2017