Una domanda i ricercatori storici dilettanti si pongono: ma che fine hanno fatto i Goti? E i Longobardi? In passato la domanda se la pose anche qualche Storico Professionista, ne troviamo testimonianza nel volume del 1578 edito a Macerata, intitolato “Ristretto dell’Istorie di Iesi”. L’autore parlando delle invasioni dei Goti e dei Longobardi – che gli storici del suo tempo assicuravano esserci state – con tanto di appropriazione e di distruzione della città, porta come prova che qualche parola Gota pare fosse rimasta nell’idioma locale, ma si chiede come mai, nei testi antichi che parlavano delle guerre dei Goti, non si facesse menzione di questi che distruggevano Jesi. Anzi, sottolinea che stranamente dopo aver distrutto ufficialmente Jesi, i Goti costruirono la chiesa di San Savino che successivamente i Longobardi restaurarono.
Ecco il testo: “Nè quali (tempi) essendo state ruinate l’honorate memorie della virtù Italiana, è da credere anco, fa ben par che Istorico alcuno, che io habbi veduto, non faccia di ciò menzione, che fusse in parte ruinata questa città; e che le sue calamità si accrescessero, quando dapoiché furono discacciati i Gothi, vennero i Longobardi. Perciocché ruinando questi con ferro, e fuoco, il paese, s’insignorirono in questa Città, sicome, oltre il Tracognota (ndr: storico del XV secolo), ne dimostrano molte voci, e parole longobardiche, e gothiche, che i nostri Paesani usano nel parlare. Il che veramente a me pare argomento inconvincibile per dimostrare che questi tali popoli barbari ruinarono Iesi: se ben quasi la cosa si dimostra da se stessa, poiché havendo noi provato la sua antica origine e forza che in quei tempi turbolenti patisse molto. Ma s’alcuno hora mi dicesse: perché gli Scrittori nelle guerre dè Gothi non hanno di ciò lasciato memoria? Io risponderei, che forse non potendo i Cittadini resistere all’empito di quella furiosa gente, si ritirarono nelle ville, e così che gli Scrittori non havendo da scrivere le guerre, che vi furono fatte intorno, non ne fecero menzione. In che tanto più mi confermo, quanto più hora mi ricordo havere inteso da M. Ghisiliero Ghisilieri, vecchio certamente di grande aspetto, che la Chiesa di San Savino, la quale hoggi è ruinata, fu fabricata da i Gothi, e ristaurata da Longobardi”. Al cinquecentesco autore suona strano che ai suoi tempi si tramandasse la storia di Jesi di strutta dai Goti, quando lui all’epoca non ne trova traccia alcuna nei più antichi scrittori. Però gli storici del tempo scrivevano delle guerre dei Goti all’infuori di quella di Jesi. Non è molto logico paragonare le guerre attuali a quelle dell’alto medioevo: con i limitati mezzi di quei tempi, perché perdere tempo e notevoli forze a demolire delle murature e far fuggire i residenti quando si ha l’intenzione di insediarsi in un luogo? Più verosimile uccidere, razziare, bruciare oppure colonizzare un insediamento abbandonato a seguito di calamità? Prima distruggere e poi costruire una chiesa? E poi ancora distruggere e ricostruire la medesima chiesa? C’è qualcosa che non porta: ci saranno stati farloccamenti nel ‘500? E a questo punto un’altra domanda il Dilettante si pone: chi erano realmente questi Goti? E i Longobardi?
Simonetta Borgiani
3 agosto 2017