Le dune sabbiose mobili del nostro litorale

Insieme con Marco Cervellini, referente scientifico di Legambiente, vediamo le ultime attività di questo Circolo civitanovese attivo in difesa della natura e dell’ambiente. Dopo la laurea a Bologna, nel 2014 Marco ha compiuto il dottorato in Socioecologia forestale a Camerino. Cresciuto a Civitanova Marche, l’amore per la natura è innato in lui. Al momento della scelta della facoltà scelse un ambito ecologico con approccio integrato. Durante il percorso accademico si è specializzato soprattutto nell’ecologia urbana, focalizzandosi sulla vegetazione forestale e urbana. Il contatto con la realtà urbana ha fatto sviluppare in lui una componente sociale legata alla percezione del verde da parte dell’uomo. Da lì la necessità d’investigare con il dottorato gli equilibri tra le leggi naturali, le esigenze e la convivenza con l’uomo. Da qui la definizione di Socio-ecologia, intesa come lo studio dei sistemi uomo-ambiente e della correlazione delle variabili dei due ambiti. In Italia lavorare nel settore ambientale presuppone competenza, grande forza di volontà e approccio multitasking… senza scoraggiarsi. Marco si è mosso in tre direzioni: lo studio della filiera forestale dell’Appennino Umbro-Marchigiano; il tentativo di commissioni paesaggistiche consultive e l’attuazione del regolamento del verde civitanovese (non ancora valutato né adottato dalle varie amministrazioni); poi al terzo punto, quello più importante, c’è la costituzione di una conservazione attiva per l’area socio-floristica  protetta  “Tre  Case” (ID 48) di Civitanova Marche e Potenza Picena. Quest’area è caratterizzata da rara vegetazione psammofila e alofila (amante della sabbia e del sale) che fa parte delle dune mobili sabbiose presenti sulla costiera adriatica. La parte civitanovese di questo luogo era per la maggior parte privata per cui si è proceduto a un comodato fra il privato e l’amministrazione Corvatta e poi a una convenzione, per soli fini conservativi con il locale circolo di Legambiente “Sibilla Aleramo”. L’atto, stipulato nel 2014, ha durata quadriennale. Sono stati attuati lavori d’ingegneria naturalistica e delimitazione dei nuclei meglio conservati di vegetazione. Il fine è creare una consapevolezza di comunità che possa portare gli abitanti di Civitanova Marche a considerare tale area come un luogo dove trovare benessere psicologico vicino alla città e ri-connettersi alla natura. Solo abbozzata è la possibilità di creare una rete a macchia di leopardo di siti costieri d’importanza comunitaria (Rete Natura 2000), che vanno dall’Abruzzo alle Marche, di cui quest’area dovrebbe far parte. A livello nazionale questi habitat sono molto rari. La loro flora è adattata alle difficili condizioni costiere e capace di riconquistare gli spazi, se lasciata vegetare senza interferenze distruttive antropiche. Essendo l’area socio-floristica prevede la fruizione e l’apprezzamento dei bagnanti. Legambiente è una realtà fondata sulla figura di Giorgia Belforte da circa venticinque anni, e che adesso si sta strutturando con un Consiglio  direttivo  per affrontare le sfide dell’ambientalismo scientifico di una città di oltre 40.000 abitanti come Civitanova Marche. La ufficializzazione della convenzione è il frutto di più di venti anni di lotta ambientalista del Circolo, portati avanti dalla naturalista Rita Bellomarì con la presidente Giorgia Belforte, conclusasi con il comodato e la convenzione, da rinnovare nel 2018 dalla prossima amministrazione. Quest’azione ha valore interregionale, giustificato dalla chiamata a partecipare alla sopra citata rete di aree protette costiere.

Eno Santecchia

25 luglio 2017

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