Ha preso il via oggi il Convegno internazionale “Values in a changing world. I valori in un mondo che cambia”, organizzato dall’Università di Macerata e dall’Università Normale di Pechino, con la collaborazione dell’Università Hubei della Cina, della International Society for Value Inquiry e sotto gli auspici dell’Istituto Confucio di Macerata.
Un veloce cambiamento sociale
“Stiamo attraversando una fase di cambiamento importante – ha detto il rettore Francesco Adornato durante il suo saluto – come è già capitato altre volte nella storia, ma mai con questa intensità e questa velocità. Cambiamento che trasforma economie, società e culture e impone nuove condizioni di commercio e una nuova divisione sociale del lavoro che altera gli equilibri politico-economici mondiali. In un momento così urgente, le Università devono essere in grado non solo di sviluppare conoscenze specialistiche, ma anche competenze integrate e complesse come i sistemi con cui abbiamo a che fare”.
Al convegno 60 relatori
Al convegno, che prosegue domani venerdì 14 giugno, sotto il coordinamento del prof. Filippo Mignini, partecipano circa 60 relatori provenienti dalla Cina, dall’Italia e dal resto del mondo.
“La domanda sul senso delle cose e delle nostre azioni – spiega Mignini – è una domanda sui valori, su ciò che l’umanità ha ritenuto degno e fecondo movente delle proprie azioni. Quando Padre Matteo Ricci tentò di mettere per iscritto il confronto culturale che conduceva con i letterati cinesi, il primo e fondamentale oggetto della riflessione furono i valori da riconoscere e coltivare per la formazione di un uomo perfetto. Non mi sembra privo di senso che oggi, dopo quattro secoli e in un altro momento di svolta epocale del mondo, studiosi cinesi e occidentali tornino a confrontarsi sui valori nella città natale di Ricci”.
Genere umano diviso in 200 nazioni
Hanno portato il loro saluto anche Zhou Zuoyu, prorettore dell’Università Normale di Pechino, Wu Xiangdong, presidente dell’International Society for Value Inquiry, Diego Poli come delegato del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Luca Maria Scarantino, segretario generale della Federazione Internazionale delle società filosofiche e Thomas Magnell, ex presidente della Isvi.
Il genere umano – è stato detto nel corso degli interventi – attualmente diviso in almeno duecento nazioni-stati, non è in grado di trovare una base comune di cooperazione, perché non ha valori condivisi né una strategia coordinata per fronteggiare le incombenti minacce globali. Quindi, diventa un problema estremamente urgente il cambiamento di valori per farli corrispondere al mondo contemporaneo.
13 luglio 2017