Chi pratica sport, a qualsiasi livello, sa che l’incidenza della fortuna è sempre a livelli infinitesimali, per ottenere i risultati, ognuno in relazione alla propria età, sa invece che queste sono le qualità che servono: disciplina, applicazione, tanto sudore e la ferrea volontà di riuscire! Però ogni tanto l’irrazionale fa capolino ed ecco perché ho aspettato tanto a scrivere questa piccola storiella! Questo cappello è indispensabile e doveroso per capire come mai solo ora metto nero su bianco quanto i due protagonisti mi hanno raccontato, ricordando uno dei primi loro incontri con… ma andiamo ai fatti. Venti anni orsono un imberbe corridore, chiamiamolo Carlo, stava facendo fondo allenandosi sulla strada che da Villa Potenza porta a Passo di Treia con uno dei suoi “miti maceratesi”, chiamiamolo Vitangelo, da poco capace di un ottimo 2 ore 20’e 56” nella maratona. Avevano da poco iniziato a correre quando nell’affrontare la curva, poco dopo il parco dell’APM di Rotacupa, vennero “accolti” da un grazioso, seppure ringhioso, quadrupede appena uscito dal cancello della casa lì adiacente! Vito da corridore esperto e navigato lo evitò ma Carlo, sorpreso, ottenne invece un bel “tatuaggio” sul suo polpaccio! Dopo il primo e comprensibile momento di stupore chiesero agli abitanti della casa, nel frattempo usciti in quanto richiamati dalle urla, perché non tenessero a bada l’animale vista la sua tendenza all’azzanno. Ebbene, fu sconcertante la risposta della signora che, con fare serafico, pronunciò le seguenti parole: “Ma questo non è il nostro cane… e chi l’ha mai visto!”. Carlo perplesso e dolorante non proferì parola, Vito invece lanciò uno dei suoi “famosi” strali, un profetico anatema: “Farete la fine degli abitanti di Sodoma e Gomorra: i vostri peccati, compresa la falsa testimonianza di poco fa, vi ricadranno tutti sopra!” Il tutto sembrava fosse finito lì, ma si sa la “vendetta” è un piatto che si serve molto freddo, sono dovuti passare ben quattro lustri ma ora è giusto che tutti sappiano che quello successo pochi mesi fa in quel di Rotacupa non era nient’altro che l’avverarsi della profezia: l’anatema aveva colpito nel segno! Questa è la “curiosa” storiella che mi sono sentito raccontare dai due corridori qualche giorno fa mentre Carlo portava a termine il suo allenamento di “lungo” prima di affrontare la maratona di Parigi per festeggiare i suoi primi 40 anni e Vito inaugurava la sua stagione da“lepre”! Mi raccomando: occhio al polpaccio se siete dalle parti di Rotacupa ma tanto, se non volete impegolarvi con lo smog e le auto di Macerata, tante altre alternative non ci sono!
Fabrizio Giorgi
20 anni dopo… nota della redazione:
Cosa sarà successo a distanza di 20 anni dal fatterello raccontato da Fabrizio? È accaduto che il figlio sessantunenne di quella signora, mentre lavorava nel campo accanto casa, è stato assalito da due cani e la cosa sarebbe finita molto male se l’anziana donna, accorsa con un bastone, non avesse colpito le due bestie mettendole in fuga. Nella foga la donna è caduta facendosi male a un ginocchio. I vicini, sentendo le urla, sono accorsi e hanno chiamato il 118. L’ambulanza ha portato i due all’ospedale dove all’uomo, ferito in modo grave, sono state riscontrate morsicature alle braccia e alle gambe. Accidenti Vito! Sei lento ma arrivi sempre al traguardo… e a questo punto siamo preoccupati per il “gulag” dell’Helvia Recina: non sarà che Vito abbia lanciato un anatema anche verso quelle parti? Mah… visto quello che sta girando intorno alla Maceratese… speriamo di no.
1 luglio 2017