“Se… aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano”. Le parole di Emily Dickinson non potevano essere più adatte per descrivere la storia di Battista, non un pettirosso, ma un gattino nato da non più di un paio di giorni e salvato sabato scorso a Collevario. Era poco dopo l’ora di pranzo quando. vicino ad un cespuglio di via Verga, il signor Massimo nota un piccolissimo micio sull’asfalto. Sceglie saggiamente di non toccarlo e non spostarlo, anzi osserva e aspetta. Il suo comportamento è ineccepibile: sa benissimo che mamma gatta è probabilmente nei paraggi, che i gatti sono animali liberi e che, per legge, è assolutamente vietato spostarli dalla zona in cui vivono. E allora aspetta. Il piccolo gatto resta, però lì è giunta la sera, diventa chiaro che, ora sì, bisogna intervenire. Il signor Massimo cerca su internet i contatti del canile comunale di Macerata e trova il numero di Meridiana cooperativa sociale, gestore del rifugio. Chiama il numero dell’ufficio di via Silone dove, per puro caso, il sabato sera, si trova la presidente di Meridiana, Barbara Vittori, alle prese con un documento urgente da completare. Sono le ore 19:58 quando il centralino della Meridiana squilla e l’urgenza del documento cede il posto all’esigenza di salvare l’animale in pericolo. Il gattino viene portato dal signor Massimo nella sede della cooperativa. Il micio è piccolissimo, sporco e chiede con tutte le forze di mangiare. E allora parte una catena di solidarietà che dagli uffici di Meridiana passa per l’associazione Argo e arriva, tramite il preziosissimo sostegno del gruppo di volontari che gestiscono la pagina Facebook Zampamicia, a Manuela, da più di 17 anni la referente delle colonie del centro storico di Macerata. Dall’ufficio di Meridiana di via Silone parte la corsa in macchina verso il centro e, nelle mani di Manuela, ecco la prima, liberatoria poppata. È il giorno di San Giovanni Battista e il cucciolo di gatto viene “battezzato” proprio con il nome di Battista.
“Abbiamo aspettato un po’ prima di rendere nota questa storia – afferma Barbara Vittori – perché non sapevamo nemmeno se il micio sarebbe sopravvissuto alla prima notte visto che era molto piccolo”. Meridiana, Argo e il gruppo di volontari della pagina Facebook Zampamicia non solo vogliono raccontare la storia di Battista ma anche cogliere questa occasione per ribadire un concetto fondamentale: il gatto è, secondo la Legge regionale numero 10 del 1997, un animale libero ed è, dunque, vietato spostarlo dal suo habitat, anche se a prima vista potrebbe sembrare un gatto senza padrone.
“In realtà – spiega ancora Barbara Vittori – non esistono gatti randagi o senza padrone perché questo animale ha il diritto di vivere libero o nelle colonie feline. I cosiddetti gattili sono solamente rifugi temporanei per gatti feriti o malati che sono in cura e che, una volta guariti, ritorneranno nella loro zona”. Infine, altro messaggio importante da ricordare è che, attualmente, la sterilizzazione dei propri animali domestici resta l’unico e il più efficace metodo per evitare il randagismo nel caso dei cani e l’aumento smisurato del numero dei gatti con conseguenze importanti sia sul benessere animale, sia su quello della collettività. È fondamentale, a questo proposito, anche da parte delle associazioni ricordare d ogni cittadino la responsabilità che comporta adottare e prendersi cura di un animale.
Sono tanti, infatti, i cuccioli di cani e di gatti ritrovati o, nel peggiore dei casi, abbandonati a se stessi, spesso destinati alla morte. Battista è stato fortunato, grazie a una pronta catena di solidarietà ha trovato il suo angelo custode, ma adesso ha bisogno di una famiglia. Appena svezzato sarà pronto per essere adottato. Per informazioni e per adottare Battista è possibile contattare Meridiana scrivendo un’email a comunicazione@meridiana.mc.it oppure chiamare il numero 329.8281 947.
28 giugno 2017