Il territorio maceratese, lentamente, si sta riprendendo dal sisma e un altro forte segnale è arrivato da Treia. La scuola media Paladini, la cui sede originale è divenuta inagibile dopo la scossa di agosto, ha trovato una nuova struttura: un convento vuoto da alcuni anni, che più non risuonava di sommesse orazioni, di canti liturgici e di sacre meditazioni ora si è riempito della gioia di vivere di tanti studenti. Un evento significativo perché ci si è presi cura del futuro: ripartire dalla formazione dei giovani è quanto di meglio si può fare, perché significa guardare avanti con ottimismo. La comunità treiese, guidata con l’affetto del buon padre di famiglia dal Sindaco Franco Capponi, in questa sua rinascita ha potuto contare sulla solidarietà di tanti, sia di privati cittadini che di associazioni e anche questo è stato un evento significativo perché qui, come in tutte le altre zone disastrate, l’aiuto sincero venuto da tutte le parti d’Italia è fondamentale per iniziare a risollevarsi. Certo è un solo inizio in attesa che la macchina statale prenda a funzionare a pieno regime e va in questo senso la dichiarazione di Franco Capponi durante l’inaugurazione: “Siamo lavorando con il Commissario Errani per la creazione ex novo di un polo scolastico a Treia”.
Ora, per la cronaca, l’ex convento, lasciatecelo dire, è veramente bello: solido e ben ristrutturato, luminosissimo e posto in una posizione invidiabile con all’interno ampi spazi verdi. Di meglio sarebbe stato difficile trovare. Gli studenti ne sono felici e alcuni, raccontando l’esperienza vissuta (terremoto, aule provvisorie a Passo di Treia, la bellezza di avere trovato nuovi amici e poi il dispiacere di averli lasciati per ritornare in centro) lo hanno testimoniato davanti a un corridoio stracolmo dei loro compagni, di genitori, di treiesi e di personalità istituzionali, vescovo Marconi compreso, che ha dato in uso il convento delle Visitandine al Comune di Treia. Oltre quelli che sono i discorsi di prammatica in un evento del genere, è il coro degli studenti che, cantando l’inno di Mameli e coinvolgendo tutti i presenti, ha dato la misura della forza che da sempre, fin dalla più remota antichità, ha caratterizzato la nostra popolazione: forza Marche!
Fernando Pallocchini
Servizio fotografico Simonetta Borgiani
27 maggio 2017