Battaglia delle Egadi 241 a.C.: rinvenuto un rostro in bronzo

Nel corso della campagna di esplorazioni subacquee condotta dal team della GUE – Global Underwater Explorer e Coordinata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, si stanno effettuando immersioni a una profondità tra gli 80 e i 100 metri al fine di esplorare i fondali che furono teatro della Battaglia delle Egadi del 241 a.C. Il progetto riguarda un’area che negli scorsi anni è già stata oggetto di ritrovamenti, e mira a portare alla luce ulteriori tracce della storia della Battaglia e degli uomini che la combatterono. Le nuove immersioni stanno dando importanti risultati: a 80 metri di profondità, nei fondali a nord – ovest dell’isola di Levanzo (Trapani), è stato ritrovato il 12° rostro pertinente la Battaglia delle Egadi. Dopo avere documentato il rostro “Egadi 9” già individuato nel 2012 dalla RPM Nautical Foundation e in attesa di recupero, la ricerca è continuata in maniera sistematica sullo stesso areale dove è stato rinvenuto il nuovo rostro. Il reperto in bronzo, si trova adagiato sul fondo e si presenta integro e in ottime condizioni. A pochi metri dal rostro è stato individuato un elmo in bronzo del tipo Montefortino che si va ad aggiungere agli altri otto ritrovati e recuperati nelle precedenti campagne di ricerca. È stato quindi effettuato dai subacquei il posizionamento dei reperti e la documentazione video fotografica. Inoltre per la prima volta i fotografi della Global Underwater Explorer hanno realizzato una fotogrammetria tridimensionale del rostro nel luogo di ritrovamento. Si è ottenuto quindi un modello 3D ad alta risoluzione di grande impatto scenografico e di notevole utilità per le prime analisi scientifiche.
Il recupero dei reperti è stato già programmato per il mese di Ottobre 2017.
Il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa si dichiara molto soddisfatto di questo ennesimo successo nei luoghi della Battaglia delle Egadi. “E’ un risultato eccezionale sia sotto il profilo scientifico poiché aggiunge altri reperti a quelli già noti e recuperati che certamente potranno apportare nuovi dati tipologici, tecnici e epigrafici decifrando le iscrizioni che certamente si trovano sui nuovi rostri. E’ anche un ulteriore rafforzamento dei dispositivo di tutela localizzando i nuovi reperti e, infine, ci gratifica poiché rende più incisiva e fruttuosa quella collaborazione internazionale che da sempre costituisce uno dei punti di forza più coltivati dalla nostra Soprintendenza. C’è anche da sottolineare che ancora una volta si ribadisce la correttezza del percorso metodologico adottato che vede un eccellente esempio di giusto equilibrio fra ricerca strumentale e intervento diretto dell’uomo”.
Queste ultime scoperte si aggiungono alle tante effettuate nel passato in questo tratto di mare tra Levanzo e Marettimo che hanno permesso di localizzare esattamente il sito in cui si combatté una delle più grandi battaglie navali dell’antichità per numero di partecipanti, circa 200 mila, tra i Romani, guidati da Gaio Lutazio Catulo, e i Cartaginesi, capeggiati da Annone, e che, oltre a chiudere a favore dei primi la lunga e lacerante Prima Guerra Punica, sancì la supremazia di Roma su Cartagine. Sono tornati alla luce autentici frammenti di storia antica in forma di dodici rostri bronzei di antiche navi da guerra, nove elmi bronzei, centinaia di anfore e reperti di uso comune.

Il team di ricerca:
Soprintendenza del Mare, GUE – Global Underwater Explorer
con il supporto di: ROAN – Reparto Operativo AeroNavale della Guardia di Finanza,
Polo museale di Trapani, Ex stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica, Area Marina Protetta Isole Egadi, Comune di Favignana, Egadi Scuba Diving Favignana, Brezza Marina Favignana, Suex – The Submarine Exploration Company, BGL – Brownie Global Logistics, Third Lung – Brownie’s Marine Group, Halcyon

Fonte: Soprintendenza del mare 21.04.2017

23 aprile 2017

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