E se, invece…

Da qualche tempo si fa sempre più insistente il dibattito, ogni volta che si chiede l’autorizzazione a fare una nuova moschea in Italia, fra quelli che sono favorevoli e i contrari. Entrambe le parti portano argomentazioni religiose, sociali e pseudo-scientifiche per avallare la loro opinione ma, alla fine, le cose reali restano come sono. E se, invece, si seguisse un’altra via? Quale? Ecco: appena un gruppo religioso fa domanda per costruire un tempio in Italia si identifica la nazione di provenienza dei richiedenti e, immediatamente, si fa richiesta al loro stato per costruire là una chiesa cattolica. Appena arriva l’autorizzazione dello stato di origine si concede la nostra. In tal modo, credo che si potrebbe porre fine alle tante diatribe e, soprattutto, si avrebbe un modo equo di fare le cose. Inoltre i richiedenti non potrebbero, in alcun modo, ritenersi danneggiati da un eventuale diniego perché esso non sarebbe più dovuto alle nostre leggi ma a quelle della loro terra di origine.

06 gennaio 2017

 

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