Il terremoto del 1703

Luciano Magnalbò, cercando tra i documenti conservati nell’Archivio di Stato di Roma, ha rinvenuto un interessante, quanto curioso, verbale del Consiglio comunale di Sant’Elpidio a Mare in cui si parla del lunghissimo sisma del 1703, molto simile a quanto stiamo vivendo oggi.

Ve ne proponiamo un estratto:

 

Sant’Elpidio a Mare, Marzo 1703 – dai verbali del Consiglio comunale.
…vedendosi per le scosse di terremoto più volte replicandosi, anche con maggiore impeto di quelle successe la sera del 14 del passato gennaio ed in molti altri giorni con spavento grandissimo di questo popolo, che Iddio non si è placato per gli atti di divozione e di penitenza fatti fin qui, ma per le nostre colpe è tuttavia indignato contro di noi; si propone per risolvere di fare a nome pubblico alcun altro atto di divozione e di penitenza per placare l’ira di S.D.N. et intercedere dalla Madonna Maria Santissima la grazia di essere preservati da sì gran flagello…
Super qua
Dom. Felix Magnalbò, consultatosi e meditatosi, disse che probabilmente l’essere restata questa nostra terra affatto immune ed illesa dalle rovine che irreparabilmente dovevano essere cagionate da tante replicate scosse di terremoto, e specialmente dalle due più vehementi seguite la sera del 14 del caduto mese di gennaio, giorno dedicato a San Felice frate, ciò fosse dovuto a intercessione del detto Santo, nel cui giorno ricade anche il compleanno della sua persona….

 

In quel periodo la devozione era molto più sentita rispetto a oggi… forse perché attualmente la gente non sa più a che santo votarsi!

04 novembre 2016

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