Continua e termina il tour sanitario negli ospedali della provincia maceratese
San Ginesio
RSA: una bruttura costruita adiacente all’ex ospedale, oggi sede di poliambulatori, dove già si notano le prime lesioni. Scaturita dalla determina n. 500 – 25 maggio 2009, che lascia locali vuoti e mai completati, in origine adibiti a ulteriori 20 posti letto di RSA (residenze sanitarie assistenziali). Nella parte restante della struttura registriamo locali senza porte antincendio e privi di rilevatori antifumo, cioè fuori legge. Notiamo la carenza del parco auto per i servizi territoriali e un numero consistente di carroz-zine e ausili sanitari nuovi ma inutilizzati in stanze vuote.
San Severino Marche
Ospedale: la cucina, che serve anche i presidi di Matelica e Camerino, pur in eccellenti condizioni è cronicamente sotto organico e vede un progressivo depauperamento di risorse. Esiste il concreto rischio che si voglia rendere esterno il servizio, cioè dare in appalto il servizio. Nell’ospedale i magazzini sono stracolmi di presidi sanitari da revisionare tanto che gli utenti non sono in grado di restituire quelli utilizzati.
Sarnano
Rsa (Residenze Sanitarie Assistenziali): i lavori per le RSA, residenze sanitarie assistenziali, eseguiti e mai terminati. Il reparto ora è sigillato e non è stato mai aperto. Erano previsti 20 posti letto. I locali della fisioterapia si trovano in seminterrati fuori dai criteri di accreditamento, visibilmente pericolosi sia per i pazienti che per gli operatori. Ambulatori protesici chiusi, così come le radiologie.
Oggi ci apprestiamo ad affrontare la pausa estiva con la sovrapposizione della sospensione dei servizi che forse non riapriranno a settembre. In particolare la zona montana persiste nel suo avvilimento. L’Area Vasta 3 è ancora mortificata rispetto alle altre, occorre difenderla per ottenere maggiori risorse e servizi. Servono risposte chiare, investimenti certi e precisi, e una programmazione a difesa della sanità pubblica nel maceratese. I territori montani sono completamente sguarniti, depauperati anche dalle diagnostiche, fatto che sta creando un inammissibile intasamento delle strutture ospedaliere, le quali indirizzano pazienti verso strutture private, e disagi degli utenti anziani per raggiungere gli ospedali. La politica nella sanità non deve risparmiare su personale e farmaci, ma su gestione e appalti, e sull’eccessivo numero di dirigenti amministrativi. La rucola ringrazia la Cgil, nella persona del segretario provinciale Daniel Taddei, realizzatore del servizio, che ce ne ha consentito la pubblicazione.
17 settembre 2016