Nella prima metà di settembre se vi capiterà di transitare sulla S.P. Gioacchino Murat da Passo Treia a Tolentino, a destra poco prima del bivio per l’abbazia di Rambona, in un orto vicino la strada, potrete vedere esposte tante variopinte zucche dalle forme più strane! Persone di passaggio, anche stranieri, si fermano per ammirarle e fotografarle. Ezio Campilia è un agricoltore della località Rambona di Pollenza con una passione particolare: le zucche. Sì, le umili cucurbitacee, sdoganate dopo secoli di umiliazioni. Ezio ha compiuto una visita ai nuovi mercati generali della frutta e verdura di Roma (in direzione Tivoli) e mi ha riferito di essere rimasto impressionato dal grosso padiglione dedicato alle zucche commestibili. Il riscatto delle zucche è merito dei cuochi e nutrizionisti che ne hanno riscoperto le qualità. Sulla griglia, per i tortellini, la pasta, il riso, il brodo vegetale molte ricette richiedono le zucchine, alimento leggero, rinfrescante e con poche calorie. La festa pagana di Halloween… ha fatto il resto. Una ventina di anni fa, Ezio iniziò a seminare alcune varietà di zucche, d’estate molto gradite ai maiali. Siccome il terreno fiancheggia la citata provinciale si fermarono degli automobilisti a chiedere di quelle grosse zucche rosse, verdi e bianche da mangiare che raggiungevano il notevole peso di 10-15 kg ciascuna. La richiesta cresceva di anno in anno, così decise di aumentare lo spazio di terreno destinato a quella coltura. Anche i fiori, una volta alimento marginale, hanno conquistato i buongustai, purtroppo quelli delle varietà coltivate da Ezio sono amari e non commestibili. Per la produzione dei ricercati fiori gialli da friggere o anche per la pizza ne ha solo poche piante per uso familiare. Andiamo a vedere qualche varietà di zucca, alcune usate per decorare vetrine di negozi e bar. Le piccole zucche decorative ricordano, sia per le forme che per i colori, la mela, la pera, il pompelmo, il mandarino, l’arancio e il mango. Una cultivar proviene dalla Sardegna, una volta secca è molto leggera, i contadini sardi tagliavano la parte superiore, aggiungevano un tappo e la usavano come contenitore del vino da portare nei campi, contiene circa un litro e mezzo. Dalla Sicilia proviene una zucca lunga e piegata a mo’ di bastone, da verde è commestibile, una volta essiccata è leggera e decorativa. Altra varietà simile è la zucca di Albenga o Trombetta. Queste ultime tre varietà, lasciate seccare all’asciutto, si conservano. La zucca Moscata di Provenza ha la polpa color arancione vivo, presenta esternamente gli spicchi ed è ottima da mangiare. Come la Marina di Chioggia dalla buccia verdone grinzata, buona ma brutta a vedersi. I clienti di Ezio provengono da tutta Italia: Sicilia, Sardegna, Milano, Roma Firenze, Bologna… Automobilisti e camionisti sono ben lieti di portarsi a casa qualche zucca maceratese anche grande e pesante da caricare. Restando in tema dimensioni Ezio produce zucche rosse rotonde (dal picciolo superiore) della varietà Gialla Quintale che raggiungono anche il peso di 120 kg. Oltre 250 famiglie ringraziano e vanno via soddisfatte salutando Ezio: “Ci rivediamo l’anno prossimo!”. Verso la metà di maggio, Ezio le semina a terra alla distanza di m 2 x 2, esse richiedono molta acqua a pioggia, sul gradito terreno umido e temperato la zucca “cammina” anche per 20 metri. La zucca odia le forti escursioni termiche. Il suo campo diventa un verde tappeto alto 80-100 cm esteso 5.000 mq, con oltre venti cultivar di zucche; ad agosto-settembre le foglie lasciano gradualmente il posto ai frutti dai colori sgargianti di tutte le tinte. Le prime zucche maturano dopo Ferragosto. La raccolta avviene intorno a metà settembre quando il picciolo si è seccato; per evitare le ammaccature vanno caricate e scaricate a mano. Nel mese di settembre e fino a metà ottobre sono pronte le zucche per l’alimentazione umana. In seguito si affollano gli acquirenti delle zucche per Halloween, non solo bambini e famiglie, ma anche gestori di agriturismi, ristoranti e bar. Due curiosità. Non vanno seminate vicine a piantine di meloni, i quali acquisterebbero lo stesso sapore delle zucche. Nella vicina Tolentino, in piazza Madama, esiste un bel monumento alla zucca con una poesia di Giovanni Sebastiani (1874 – 1959), poeta dialettale tolentinate.
07 settembre 2016