Il violento sisma ha danneggiato anche i piccoli centri montani dell’entroterra maceratese. Ci siamo recati a Castelsantangelo sul Nera dove, a parte qualche crollo di tegole e qualche vecchia casa seriamente danneggiata, il resto ha tenuto bene, anche se abbiamo assistito alla Santa Messa celebrata all’aperto causa le chiese lesionate. Non così nella frazione di Gualdo: qui per i crolli ci sono state molte abitazioni dichiarate inagibili, che hanno lasciato alcune famiglie senza casa. Per ovviare a questi disagi, per dare conforto e accoglienza, soprattutto notturna con un giaciglio tranquillo, a chi male ha retto il terremoto, Protezione Civile e Croce Rossa hanno approntato una tendopoli che di notte ospita alcune decine di persone. Molte di meno di giorno, come ci ha raccontato una signora qui ospite fissa, che ha tenuto a ringraziare quanti l’hanno aiutata a lasciare la vecchia casa dove lei, con grosse difficoltà di deambulazione, non riusciva più a stare. Una situazione, questa di Castelsantangelo sul Nera, che si è ripetuta in tanti altri Comuni dove le tendopoli, piccole e grandi, hanno dato ospitalità e sicurezza a tanti sfollati, segno che l’intervento umanitario di Comuni e Associazioni è stato pronto ed efficiente, tanto che in giro non ci sono situazioni di grave disagio. Diverso lo stato di una struttura importante come la casa di riposo realizzata accanto alla Chiesa diSanta Maria Castellare, nella frazione di Nocelleto. Qui le scosse hanno colpito duramente compromettendo tutta la struttura dell’ospizio come quella dell’edificio sacro, il quale ha una storia lunga di secoli. È infatti dal IX secolo che qui insisteva una cella monastica eretta dai monaci benedettini dell’Abbazia di Sant’Eutizio; solo nel 1200 questo insediamento benedettino fu cinto da una fortificazione detta Castellare che, poi, dette origine al nome della chiesa qui costruita nel 1362. Risale al 1427, invece, il convento che sorge sul lato destro della Chiesa, trasformato in ospizio dalla nobildonna Angela Paparelli nel 1878, successivamente (1980-1985) in casa di riposo. Il piccolo centro con il terremoto del 1997 subì gravi danni e nel 1999 venne restaurato. Oggi le forti scosse hanno riportato tutto a punto e a capo. Un vero peccato perché il complesso insiste in un luogo assolutamente meraviglioso, posto ideale per accogliere i nostri anziani. La speranza, ora, è che in breve tempo possa tornare a svolgere la sua importante funzione sociale.
Fernando Pallocchini
29 agosto 2016