Evviva! Arriva la democrazia indiretta…

Le riforme centralistiche messe in atto da Renzi fanno il loro ingresso partendo dalle Amministrazioni locali.Nelle Marche il 28 agosto 2016 parte la “democrazia indiretta” con l’elezione della nuova amministrazione provinciale di Macerata. Non si è ancora ben compreso come verrà chiamata se “nuova provincia”, “area larga”,  “accrocco massimo”, o che?

I cittadini non parteciperanno affatto a eleggere il Presidente e i Consiglieri “provinciali”, i cittadini sono chiamati solo a prendere atto (accettandole passivamente) delle scelte fatte dai Sindaci e dai Consiglieri dei comuni in provincia di Macerata.  
Sì, cari cittadini, la democrazia indiretta impone che coloro che detengono già un potere siano gli stessi ad auto-eleggersi a un potere superiore. E tutto ciò per un Ente che è stato spogliato di parecchie sue prerogative ma non quelle di garantire stipendi, prebende e rimborsi vari ai suoi rappresentanti. 
Le riforme renziane prevedono che si vada verso un centralismo burocratico “simil-democratico” in cui i comuni fungono da semplici esattori di imposte, le province da cuscinetto tra i comuni e le regioni, queste ultime vere e proprie ubbidenti esecutrici dei voleri governativi, mentre il governo centrale sarà una sorta di apparato oligarchico in cui il partito che ottiene una percentuale di voti (molto) relativamente maggioritaria deciderà per tutti. In tal senso il “riordino” del Senato, anch’esso eletto attraverso la “democrazia indiretta”, servirà a dare una parvenza di controllo sulle scelte governative, in realtà uno pseudo-controllo esercitato da coloro che già siedono sugli scranni del potere.
Renzi è riuscito a fare un golpe senza nemmeno mobilitare l’esercito o la polizia: gli è stato sufficiente consolidare il potere costituito. E chi mai vorrebbe rinunciare a restare nelle stanze di quel potere, ben remunerato e avvantaggiato, quando è mille volte meglio che sbattersi a lavorare con i vouchers?
Paolo D’Arpini  

21 luglio 2016

A 17 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti